RaspBerry Pi promosso nelle prime recensioniDopo aver superato i test per la certificazione CE, RaspBerry Pi arriva finalmente sul mercato. I primi tester hanno completato recensioni e prove sul micro-PC. Quale sarà il verdetto?


Tutti ormai conosciamo RaspBerry Pi, l'interessante mini computer multimediale che costa appena 17 euro e integra un SoC Broadcom BCM2835 a basso consumo, composto da un processore ARM1176JZ-F a 700 MHz e da un co-processore multimediale VideoCore IV in grado di gestire anche flussi video fullHD, abbinato a un quantitativo di memoria RAM pari a 128 o 256 MB e a un lettore di schede multiformato oltre ad una uscita HDMI, ad una porta Ethernet e ad una USB, il tutto nelle dimensioni di un comune dongle USB.

RaspBerry Pi è controllato da una speciale versione del sistema operativo Arch Linux e può anche essere dotato di un case a protezione del suo hardware. Il PC ha sin da subito catturato l'attenzione non solo dei media specializzati ma anche degli utenti, sia per la sua unicità sia per il suo costo davvero contenuto, ma prima di giungere sul mercato ha dovuto superare diversi ostacoli, dalla scelta del sistema operativo alla mancanza di una certificazione CE, impedendone di fatto la commercializzazione in Europa.

Raspberry Pi live

Ora che anche il marchio CE è stato ottenuto però RaspBerry è finalmente arrivato sugli scaffali, oltre che nelle mani di alcuni colleghi. In particolare lo staff di Bit-Tech ha pubblicato una recensione particolareggiata, che vi riassumiamo qui brevemente. La dotazione di porte è essenziale ma, in un computer così piccolo, si può considerare ottima. Qualcuno potrebbe pensare che la connessione Ethernet limitata allo standard 10/100 sia un po' lenta, ma è possibile installare sul dispositivo un programma media streaming di tipo DLNA, un formato open source che permette a due dispositivi compatibili di comunicare trasmettendosi appunto contenuti di diverso tipo. Questa funzione è stata testata con soddisfazione ed ha permesso di trasformare il RaspBerry in un NAS per trasmettere video a 1080P a una PlayStation 3, senza alcun problema.

I diversi test sintetici usati dai nostri colleghi hanno evidenziato una verità comunque già di per sé evidente e cioè che questo mini PC non è nato certo per le prestazioni pure. L'hardware è molto limitato, al punto che addirittura un uso intensivo della porta USB potrebbe portare a un rallentamento nella navigazione tramite connessione Ethernet, ma anche l'avvio di un programma di fotoritocco come The Gimp, tipico degli ambienti Linux, ha richiesto ben 87 secondi. Tuttavia, RaspBerry Pi è stato pensato per un uso di tipo multimediale, come confermato dalle prestazioni fatte registrare dalla GPU VideoCore IV.

Originariamente sviluppata proprio per svolgere lavori intensivi in dispositivi come media player e set-top-box, VideoCore IV se la cava egregiamente col decoding hardware dei formati video Full HD, a patto di usare una distribuzione Linux che supporti i relativi codec. In realtà è stato possibile anche eseguire un gioco come Quake III a dettagli massimi con un framerate più che adeguato ma questo richiede di destinare oltre metà della RAM disponibile alla GPU e in ogni caso non è questo lo scopo per cui è nato il RaspBerry. Il sistema operativo è risultato essere sufficientemente reattivo ma le sue funzioni sono limitatissime.

Non è però un problema di hardware in questo caso ma proprio di supporto: è stato infatti necessario ricompilare una versione del kernel per rendere Linux compatibile con un'architettura ARM 11 e così solo il necessario è stato fatto e il supporto alle varie funzioni è molto limitato e ridotto all'essenziale: gli utenti quindi possono solo sperare in sviluppi futuri da parte della comunità di appassionati. Nonostante questi limiti comunque i colleghi di Bit-Tech hanno considerato RaspBerry Pi un PC eccezionale, con un prezzo incredibile per ciò che offre.

Attualmente infatti sul mercato non esiste nulla che, per 17 euro, possa funzionare da media station. L'acquisto quindi è fortemente consigliato anche perché, nonostante i limiti attuali, ci sono enormi margini di miglioramento, che rendono questo piccolo grande computer ancora più interessante.    

Via: Blogeee

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