L’avvento dei tablet potrebbe aver dato una scossa negativa al settore dei netbook, da tempo in crisi. Le vendite diminuiscono. Quale sarà il futuro?
Gli ultimi report di Intel relativi alle vendite mostrano una riduzione del 15% circa delle soluzioni basate su chip Atom durante il secondo trimestre dell’anno. Che questo dato sia un segno del forte indebolimento del settore del netbook, così come molti sostengono? Chiaramente, non è possibile immaginare tassi di crescita da brivido come quelli fatti registrare nel 2008, anno del boom di questi sistemi portatili. Ma la riduzione delle vendite, non la loro interruzione, potrebbe inquadrarsi più ragionevolmente in una fisiologica stabilizzazione del settore.
D’altro canto i netbook non rappresentano più una novità e non ci si potrebbe aspettare una crescita esponenziale continua. Affermare che il settore è completamente morto è del tutto prematuro e privo di fondamento. Più correttamente, il settore dei netbook ha trovato il suo equilibrio, un equilibrio che si mantiene in relazione ad altri settori emergenti come quello dei tablet per esempio. Bisogna considerare che, nel lontano 2007, quando questi device hanno iniziato a fare la loro comparsa massiccia, il prezzo medio di un netbook si aggirava attorno ai 500 dollari. Allo stato attuale, per un dispositivo di media categoria, bisogna prevedere un esborso di circa 300 dollari anche se Asus sta programmando il lancio di alcuni prodotti ad un costo prossimo ai 200 dollari.
Non è un mistero che i tablet stanno, per certi versi, minando la tranquillità dei netbook. Il mercato si sta popolando davvero in fretta di numerosi modelli per tutte le tasche ed esigenze. Attualmente, il settore dei tablet è dominato da Qualcomm, Nvidia, Texas Instrumens ma Intel sta sviluppando nuove soluzioni per diventare più competitiva. Microsoft, a differenza del chipmaker californiano, sembra più pessimista. Secondo l’azienda di Redmond, le vendite dei netbook sono calate del 32% da un anno a questa parte, dato rilevante che concorrerebbe a spostare l’attenzione di Microsoft altrove.
Secondo Paul Jacobs, CEO Qualcomm, i netbook non sono riusciti a mantenere le promesse che tanto decantavano. In parole povere, quando un utente si trova davanti ad un sistema del genere, pensa di poter svolgere molti lavori ma, all’atto pratico, il senso di frustrazione è sempre in agguato a causa della mancanza di prestazioni e versatilità.