MacBook Pro 13 Retina: specifiche e disassemblaggioA pochi giorni dalla presentazione è già sul Web la guida al disassemblaggio del nuovo Apple MacBook da 13 pollici con display Retina. Il portatile è sottile, leggero e nonostante questo offre un'ottima configurazione, ma tutto questo ha un prezzo: la manutenibilità infatti è bassissima così come le possibilità di aggiornarne in futuro la dotazione hardware o quella di effettuare riparazioni e sostituzioni di pezzi danneggiati.


Lo scorso 23 ottobre, Apple ha organizzato il solito grande evento dove ha presentato una pletora di nuovi dispositivi tra cui iPad Mini, Mac Mini, iMac e appunto il nuovo notebook MacBook Pro Retina da 13 pollici, con risoluzione di 2560 x 1600 pixel, ossia 227 PPI. Ma il notebook della Mela morsicata offre molto di più.

In una scocca unibody in lega di alluminio che misura 314 x 219 mm con uno spessore di 19 mm e un peso di 1.62 Kg, l'azienda di Cupertino è infatti riuscita a integrare un processore Intel Ivy Bridge di ultima generazione, Core i5 da 2.5 GHz o Core i7 da 2.9 GHz, entrambi dual core, 8 GB di memoria RAM DDR3 a 1600 MHz, non espandibile, e un'unità SSD da 128 o 256 GB, sostituibili con altri modelli da 512 o 768 GB. Nonostante poi le dimensioni sui fianchi trovano spazio due porte USB 3.0, due velocissime ThunderBolt, un jack per le cuffie, un'uscita video digitale HDMI e uno slot per memorie di tipo SDXC.

Macbook Pro 13 Retina disassemblato

Non mancano nemmeno WiFi e Bluetooth, tastiera retroilluminata e batteria con autonomia massima di 7 ore. I due allestimenti sono già acquistabili al prezzo rispettivamente di 1779 euro e 2079 euro. Ma com'è riuscita Apple a stipare tutta questa tecnologia in un notebook così sottile? A svelarcelo a soli due giorni dal debutto ci hanno pensato ancora una volta i ragazzi di iFixit, ma le notizie non sono affatto buone. I compromessi infatti sono stati diversi e soprattutto Apple continua sulla propria strada dei sistemi chiusi, così chiusi che anche la forma delle viti è proprietaria e qualsiasi intervento di manutenzione o riparazione richiede quindi il ricorso a un centro autorizzato.

Inoltre le possibilità di upgrade futuri di questo notebook sono pari a zero, un dettaglio da valutare bene a fondo prima di risolversi all'eventuale acquisto. Dunque i colleghi hanno evidenziato soprattutto che l'intero quantitativo di RAM è saldato sul PCB della scheda madre, così come del resto il processore, pertanto non c'è alcuno slot in cui inserire eventualmente della memoria aggiuntiva e sostituire quella eventualmente difettosa è impossibile senza cambiare l'intera motherboard.

Unica eccezione è l'unità a stato solido che però non è di tipo standard e quindi non può essere sostituita semplicemente acquistando un SSD in un qualsiasi negozio di informatica. Brutte notizie come detto anche per la possibilità d'intervento: Apple infatti fissa quasi tutti i componenti interni tramite particolari viti pentalobate che richiedono l'uso di attrezzi specifici, inoltre la batteria è incollata alla parte superiore della scocca, così come lo è il display, sia al lid che al vetro di protezione, cosa che comporta la molto più costosa sostituzione dell'intero pezzo non solo se si dovesse danneggiare il display stesso ma anche semplicemente se si volesse sostituire la parte in vetro.

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