In occasione del CES 2017, Intel ha rilasciato i primi dettagli sulla Compute Card che sarà presentata ufficialmente solo a giugno al Computex 2017. Ecco com'è fatta e a cosa ci servirà.


Secondo quanto emerso al CES 2017, il futuro di Intel è "smart" e "modulare". Nel giro di qualche anno, il mercato sarà pieno di apparecchi, TV, elettrodomestici e gadget "intelligenti", perché forniti di un computerino interno che permetterà ai consumatori di aggiornare/riparare le proprie macchine semplicemente sostituendolo con uno nuovo e più potente. Nella fattispecie, il PC è un piccolo modulo poco più grande di una carta di credito, che Santa Clara ha chiamato Intel Compute Card.

Il primo prototipo è stato mostrato al CES di Las Vegas, dove l'azienda ha fatto anche il suo annuncio ufficiale, rilasciando alcuni dettagli interessanti in attesa del lancio finale che sembra essere programmato a giugno, durante il Computex 2017 di Taipei.

Intel Compute Card è una scheda che misura 94 x 56 x 5 millimetri, quindi abbastanza piccola da stare in un taschino. Secondo i programmi, il modulo verrà proposto in varie SKU: le più economiche con chip Intel Celeron/Pentium (Apollo Lake) e altre più costose con Intel Core m3, Core i5/i7 (Kaby Lake-Y), supportando un TDP massimo di 6W. È improbabile che vengano scelti i processori Atom, che ormai sono destinati ad applicazioni IoT. La scheda sarà compatibile inoltre con Windows 10, ma anche Windows Embedded e Linux saranno supportati.

Santa Clara ha progettato la Compute Card come un PC autonomo: memoria, storage, processore e sistema operativo sono tutti concentrati nel piccolo modulo. E questo porterà dei vantaggi. Facciamo un esempio: acquistate una PC All-in-One e dopo qualche anno il produttore ferma gli aggiornamenti periodici del software perché la dotazione hardware è ormai vecchia ma, sostituendo la scheda con una avente chip e sistema operativo più recente, il vostro AIO tornerà di "ultima generazione".

Il concetto è ambizioso ed in teoria potrebbe essere applicato a qualsiasi macchina con un chipset a bordo, ma Santa Clara per ora ha deciso di concentrarsi su TV ed elettrodomestici. Chissà se in futuro, potremo acquistare un computer portatile o un PC desktop con Compute Card.

Il prezzo non sarà molto diverso dalle Intel Compute Stick in circolazione: in altre parole, i modelli con chip Apollo Lake costeranno circa 150 dollari mentre quelli con Intel Kaby Lake potrebbero toccare i 500 dollari. Ma c'è una grande differenza tra Compute Stick e Compute Card, perché la scheda (rispetto alla chiavetta) non ha porte a cui collegare periferiche, quindi non servirà per trasformare la vostra TV in una Smart TV. Intel si aspetta di lavorare con i produttori di dispositivi, affinché possano costruire dell'hardware intorno alla sua scheda creando così una serie di prodotti compatibili. L'obiettivo di Intel è separare il ciclo di aggiornamento di un dispositivo dalla sua potenza di calcolo.

Cambierà qualcosa per le Compute Stick? Intel continuerà a supportare i modelli esistenti, comprese le versioni con processori Intel Atom (Cherry Trail) e Intel Core (Skylake) per il 2017, ma la società non ha attualmente piani per il rilascio di nuovi modelli con chip e specifiche più aggiornate. In una intervista rilasciata a Brad di Liliputing, Intel ha dichiarato che la ragione è strettamente commerciale: le attuali Compute Stick sono abbastanza potenti per soddisfare le esigenze dei clienti ma non così popolari da giustificarne uno sviluppo successivo.

Quindi, se la Compute Card non avrà successo, probabilmente vedremo tornare sul mercato le chiavette di Intel. Intanto sembra proprio che la roadmap Intel sulle Compute Stick del 2017 sia stata cestinata.

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