Dieci anni dopo il “fallimento” dell’i740, il progetto Larrabee subisce un temporaneo stop ritardando, a data da destinarsi, il ritorno di Intel nel mercato delle schede grafiche discrete.
Sebbene lo sviluppo del progetto Larrabee avrebbe dovuto vedere la luce della commercializzazione nella prima metà del 2010, il colosso di Santa Clara ha confermato che l’introduzione sul mercato della versione consumer della GPU a 32 Core costruita con processo produttivo a 45 nanometri è stata ufficialmente interrotta. Il chip sarà, nella sostanza, un prodotto dedicato esclusivamente all'High Performance Computing (HPC). Non sono chiari i motivi precisi di tale scelta.
Probabilmente l’impegno del produttore nei confronti di altri progetti commercialmente più importanti, come ad esempio PineView per contrastare la piattaforma ION di nVidia, è stato uno dei motivi che, dopo le recenti comunicazioni sui ritardi, ha segnato anche l'abbandono di questo progetto da parte di Intel. In questo settore, la tempistica gioca un ruolo fondamentale: anche se la nuova GPU del chip maker avrebbe toccato quota circa 2 TeraFlops (2 miliardi di operazioni in virgola mobile al secondo), AMD prima di essa ha introdotto la Radeon HD 5870 che ha raggiunto i 2,72 TeraFlops.
Inoltre, il recente lancio del modello Radeon HD 5970 da oltre 5 TeraFlops ha, di fatto, confermato la convinzione da parte di Intel che Larrabee non sia attualmente una soluzione in grado di competere sul mercato in termini di performance e costi dove nVidia e AMD-ATI la fanno ancora da padrone. Il programma Larrabee verrà comunque sfruttato come una sorta di piattaforma di sviluppo e quindi, quello che sembra uno stop, potrebbe essere soltanto un rinvio sulla cui durata non è facile fare pronostici.
Intel rassicura comunque i suoi partner e i suoi clienti confermando che la situazione che sta riguardando Larrabee non avrà alcuna ripercussione sull’ingresso sul mercato sulle soluzioni CPU+GPU PineView che verranno presentate insieme alla piattaforma PineTrail tra poche settimane.
