Oltre ai SoC Google Tensor per Pixel 6, realizzati in collaborazione con Samsung, l'azienda di Mountain View sarebbe impegnato anche nello sviluppo di processori per Chromebook. Non abbiamo ancora informazioni tecniche, ma saranno chip ARM-based.


Secondo le ultime indiscrezioni, per la prossima generazione di Pixel, Google si ispirerà ad Apple: Pixel 6 non utilizzerà un SoC Qualcomm/MediaTek ma sarà il primo smartphone di Mountain View fornito di un processore made in Google. E, stando a quanto comunicato da Nikkei Asia, l'intenzione dell'azienda è quella di non fermarsi ai chip per smartphone ma di invadere anche il settore dei Chromebook

Non ci sono molti dettagli sui prossimi chip per laptop di Google, se non che dovrebbero essere basati su architettura ARM, ma il passaggio ai processori per notebook/Chromebook sarebbe logico per un'azienda che sviluppa due dei sistemi operativi più utilizzati al mondo: Android per smartphone e Chrome OS per computer desktop (pochi) e portatili.

Pixelbook Go

Google ha effettivamente realizzato i suoi primi processori nel 2016, ma fino a poco tempo quei Tensor Processing Unit (TPU) erano progettati per consentire ai data center cloud di gestire complesse operazioni di intelligenza artificiale. Il Pixel 6 sarà il primo dispositivo consumer con un processore Google Tensor, che l'azienda ha realizzato in collaborazione con Samsung (la CPU dovrebbe essere simile ai recenti processori Samsung Exynos, mentre Google ha ottimizzato le funzionalità di intelligenza artificiale con accelerazione hardware).

Secondo Nikkei, Google sta già lavorando su processori per smartphone di nuova generazione e chip per laptop. Realizzare processori "in casa" mette teoricamente Google in concorrenza con Qualcomm e MediaTek nel mercato degli smartphone e Intel, AMD, Qualcomm e MediaTek nella categoria dei Chromebook, ma è probabile che i chip di Mountain View verranno utilizzati solo in dispositivi Pixel e Pixelbook, che al momento detengono una quota di mercato piuttosto piccola.

Google Pixel 6

Quindi non è chiaro quali siano le mosse di Google e soprattutto le sue intenzioni per il futuro. Se Google riuscirà ad ottenere una migliore integrazione di hardware/software, sviluppando i propri chip, potrebbe aumentare le sue quote di mercato. Ed è esattamente la strategia adottata negli anni da Apple, che dal 2010 sviluppa dei propri design processor.

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