David Perlmutter ha dimostrato che la tecnologia Anti-Theft, già accennata in passato, è in grado di bloccare un computer portatile rubato, criptando il contenuto dei propri dischi, in modo remoto. Il sistema Intel Anti-Theft è costituito da tanti "mattoncini" che formano un muro di protezione che impedisce l'accesso ai dati in caso di perdita o furto di un notebook, ma che può risultare utile anche nel caso di restituzione della macchina, di vendita o di rottamazione, insomma qualsiasi scenario in cui un notebook passa di mano. L'antifurto di Intel è addirittura capace di bloccare il PC in modo tale da prevenirne l'uso da eventuali malintenzionati. Tutte queste operazioni possono essere compiute da remoto anche se l'hard disk è cifrato.

 

Il meccanismo è apparentemente semplice: appena il laptop si collega ad Internet apre un canale sicuro TLS con il server; se il server riconosce che la macchina è stata rubata o smarrita invia dei cosiddetti "bocconi avvelenati". Chi si è impossessato del notebook non potrà più usarlo né accedere ai dati contenuti sul disco, che sono stati precedentemente cifrati. In alcune circostanze, sarà anche possibile scattare un'immagine con la webcam in dotazione della persona in possesso del vostro notebook, favorendo così il riconoscimento e l'individuazione, oppure semplicemente determinare la sua collocazione grazie al modulo GPS integrato nel laptop. Intel sta collaborando con un gran numero di fornitori sulla tecnologia Anti-Theft, come Lenovo e Phoenix, e le prime soluzioni dovrebbero essere disponibili alla fine dell'anno.

Uno dei pilastri fondamentali dell'IDF è senza dubbio il WiMAX e Perlmutter non ci ha deluso. L'ingegnere, infatti, ha dichiarto che l'azienda di Santa Clara inizierà a distribuire schede mini-PCI e half-mini-PCI, nonchè moduli WiFi/WiMAX ad aziene OEM entro la fine dell'anno e tra queste almeno sette venderanno i propri notebook con queste schede, denominate Echo Peak, entro il primo trimestre del prossimo anno. Intel sta collaborando con numerosi partner in America del Nord per favorire la diffusione di reti WiMAX e Baltimora sarà tra le prime ad essere servite nei prossimi mesi, seguita da Giappone e Russia, mentre in coda si affaccia l'Europa e l'Asia.



Affinchè il WiMAX sia uno standard aperto, le sue reti devono essere "quanto più possibili IP" (dove IP sta per "Intellectual Property"). In particolare attualmente 1.2 milioni di persone utilizzato connessioni WiMAX nella zona di  Portland, Oregon, mentre è in sviluppo nelle aree di Las Vegas, Atlanta e Grand Rapids.

 

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