Il keynote di Huawei al CES Asia 2019 è stato l'occasione per confrontarsi con l'azienda cinese che, dopo il discusso ban del governo americano, ha annullato il lancio di un nuovo Matebook e rimandato il sorpasso di Samsung al prossimo trimestre.


Come forse già saprete, ci troviamo a Shanghai da qualche giorno per seguire in diretta il CES Asia 2019, che ha aperto i battenti nella notte italiana. La prima giornata è volata via piuttosto velocemente perché, come tutte le fiere hi-tech che si rispettino, anche il CES Asia 2019 ha dato spazio ai keynote dei partner più importanti. E tra questi c'era Huawei, che lo scorso anno ha trainato l'evento con il lancio di nuovi smartphone e notebook (ricordate?), ma che in quest'edizione ha deciso di mantenersi ai margini pur senza rinunciare alla sua partecipazione.

Huawei ha acquistato un booth molto grande in fiera - pieno zeppo di dispositivi (anche se non nuovi) - ed ha tenuto il keynote di apertura. È stata una grande prova di responsabilità e rispetto, visto che è la prima apparizione pubblica in un evento di questo genere dopo l'inserimento nella black-list che vieta a qualsiasi azienda americana di fare affari con Huawei. Abbiamo assistitito all'intera conferenza stampa e, nonostante non ci aspettassimo grandi annunci, sono emersi due importanti elementi da Richard Yu e Shao Yang, rispettivamente CEO e CSO dell'azienda cinese.

Se non ci fosse stato il bando del governo americano, Huawei avrebbe lanciato al CES Asia 2019 un nuovo Matebook. La notizia non ci sorprende, visto che l'azienda cinese è la "padrona di casa" in Cina e la fiera sarebbe stata l'occasione giusta per la presentazione globale, ma il lancio è stato annullato nelle ultime settimane e non è ancora chiaro quando avverrà. È una situazione "infelice" - così la definisce Richard Yu - perché Intel e Microsoft sono state costrette a limitare i rapporti commerciali con il colosso cinese che - a differenza del settore degli smartphone dove ha assicurato una linea di produzione (invariata) nei prossimi mesi - sembra preoccupato per il business sui notebook in netta flessione. Dopotutto, i Huawei Matebook sono in commercio da poco più di tre anni e la loro distribuzione è estesa anche agli USA.

Stando alle ultime indiscrezioni rilasciate da Digitimes, infatti, Huawei avrebbe chiesto ai partner di interrompere le consegne di Matebook ed in più avrebbe anche bloccato (a data da destinarsi) lo sviluppo di futuri modelli. Al momento, in Italia, nulla è cambiato ma è chiaro che negli Stati Uniti si respira una brutta aria.

E non si può non ammettere che le ultime vicende geo-politiche possano pesare sui bilanci economici di Huawei, tanto che l'azienda cinese - sempre al CES Asia 2019 di Shanghai - ha corretto le sue stime di vendita nell'anno e rimandato il suo obiettivo di superare Samsung nella classifica dei produttori mondiali di smartphone. Il Chief Strategy Officer - Shao Yang - ha ammesso: "saremmo diventati il più grande produttore di smartphone nel quarto trimestre, ma l'attuale situazione ci porta a rivedere questi numeri e richiedere più tempo per la scalata".

In più aggiunge che Huawei vende attualmente 500/600 mila smartphone al giorno e dall'inizio dell'anno il trend è in crescita, tanto da aver previsto inizialmente un sorpasso anticipato, ma vista la difficile situazione commerciale l'obiettivo è rimandato di almeno un altro trimestre. Ed ovviamente a beneficiarne saranno i concorrenti.

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