ImageOSDL e Freedesktop rilasciano la prima versione di Portland, una serie di strumenti per creare una interfaccia unificata fra Gnome e Kde.


Soltanto un anno fa, in un meeting promosso dal Gruppo di lavoro sui Desktop di OSDL (Open Source Development Labs), gli sviluppatori di due dozzine di progetti differenti, riguardanti il desktop linux, avevano lanciato il Progetto Portland. L'obiettivo era ambizioso: creare il miglior desktop possibile per Linux.

Oggi il Progetto Portland, che è confluito nell'alveo di Freedesktop, ha già dato i primi risultati concreti: la versione 1.0 di Portland, un set di interfacce comuni per Gnome e Kde, i due desktop linux più diffusi.
Gli sviluppatori di Gnome e Kde hanno messo da parte le rispettive divergenze ed hanno lavorato assieme per ottenere il risultato di una maggiore integrazione delle applicazioni all'interno del desktop.

Tradizionalmente, infatti, si rimprovera a Linux di non avere un ambiente desktop unico. Questo, che per alcuni versi è un pregio, si rivela però un ostacolo al successo di Linux al di fuori dell'ambito server: la mancanza di una piattaforma comune può disorientare gli utenti e costituisce una limitazione per gli sviluppatori di software indipendenti che volessero creare o adattare programmi per Linux. Un altro limite è costituito dal fatto che le varie distribuzioni tendono ad avere sistemi differenti di installazione del software.

Portland si propone di rispondere a queste esigenze mettendo a disposizione degli sviluppatori due set di strumenti. In primo luogo una serie di tool a riga di comando, xdg-utils, di cui i programmatori possono servirsi per gestire sia la fase di installazione sia la fase di runtime delle loro applicazioni.
Il secondo strumento è una libreria, ancora in fase di test, che dovrebbe risultare utile per quei processi che richiedono un maggiore livello di interazione col sistema.

I risultati raggiunti finora sono incoraggianti e hanno indotto alcune fra le principali distribuzioni, tra cui Debian, Fedora e openSUSE, ad includere Portland nelle loro prossime release.
Il Progetto Portland, d'altro canto, converge verso gli sforzi che sta compiendo il Free Standards Group (FSG)  attraverso il programma di standardizzazione e certificazione Linux Standard Base (LSB). Le utility per l'installazione fornite da Portland offriranno agli sviluppatori degli strumenti semplici ed efficaci per adeguarsi agli standard di LSB 3.2.

La società di analisi IDG ha stimato che  Portland dovrebbe segnare una accelerazione nell'adozione di Linux su sistemi desktop raggiungendo nel 2008 un mercato di 10 miliardi di dollari.  
Da questo punto di vista si tratta di un successo per la comunità open source che, come sottolinea John Cherry, OSDL Desktop Linux Initiative Manager, “dimostra la capacità di individuare un bisogno e di collaborare per soddisfarlo in un modo che concilia sia lo sviluppo tecnologico che il mercato”.

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