Batterie a vibrazione con accumulatori al galfenolDa un gruppo di ricercatori giapponesi, arriva un accumulatore in grado di fornire energia se sottoposto a vibrazioni. Le ipotetiche applicazioni vanno anche oltre il semplice equipaggiamento di sistemi mobili.


È da anni ormai che ci si scontra con una delle limitazioni più grandi legate al settore della mobilità: l’autonomia dei dispositivi è inversamente proporzionale al carico di lavoro. Diverse aziende stanno cercando di sviluppare nuove soluzioni che consentano di ottenere livelli di operatività migliori di quanto non lo siano allo stato attuale. Qualche tempo fa vi abbiamo parlato di un progetto di Brother Industries per lo sviluppo di batterie in grado di ricaricarsi sfruttando l’azione del movimento.

Accumulatore al Galfenol per batterie a vibrazione

Oggi circola in Rete la notizia secondo la quale un gruppo di ricercatori giapponesi avrebbero realizzato un prototipo di batteria in grado di essere ricaricata tramite le vibrazioni. Secondo le informazioni trapelate, questa batteria riuscirebbe a generare dalle vibrazioni stesse una potenza di circa 20 volte superiore a quella prodotta da altri accumulatori che si basano sullo stesso principio. L’accumulatore, la cui densità energetica è di 22mW/cm, ha dimensioni paragonabili a quelle di una punta di matita ed è realizzato in una speciale lega di ferro e gallio, chiamata galfenol, che ha la proprietà di modificare forma non appena esposta a campi magnetici.

La tecnologia alla base di questo prototipo potrebbe essere utilizzata in svariati contesti. Non solo per alimentare cellulari, tablet e piccoli dispositivi elettronici, ma anche, ovviamente con le dovute modifiche, auto ibride che potrebbero sfruttare le vibrazioni generate durante il moto. Ricordiamo inoltre che nei giorni scorsi abbiamo parlato anche di un progetto dei laboratori dell’Università di Harvard per lo sviluppo di un nuovo combustibile che potrebbe essere utilizzato per la produzione delle batterie che equipaggeranno i notebook e i netbook di prossima generazione. C'è un grande fermento nella ricerca nel campo delle batterie e ci auguriamo che possa produrre presto risultati concreti.

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