E' un periodo di grandi fermenti per il settore mobile. Così, mentre chipmaker storici del mondo x86 sperano di espandersi con le proprie soluzioni nei segmenti tablet e persino smartphone, ARM punta a conquistare il 50% del mercato dei portatili, grazie al proprio processore Cortex A15.


Una volta era tutto più semplice. Non si tratta di un luogo comune, almeno quando si analizza il complesso settore mobile, che va dai notebook agli smartphone, passando per netbook e tablet. Una volta infatti ciascun segmento aveva le proprie piattaforme di riferimento e capacità di calcolo e modelli d'uso ben differenti, con gli x86 che dominavano le soluzioni desktop e mobile e i processori ARM destinati agli smartphone. Poi una convergenza sempre più spinta, l'avvento di una connettività 3G migliore e più veloce, lo spostamento delle attività su Internet, nonchè l'emergere di nuovi prodotti come i tablet, hanno mischiato le carte in tavola.

Tutte le tipologie di device di questo settore stanno subendo un'evoluzione rapidissima e il mercato non è stato mai tanto promettente come ora. E' normale quindi che ciascun produttore di processori cerchi di uscire dal proprio alveo classico e di andare alla conquista di quante più nicchie di mercato possibile. Così, mentre AMD e Intel stanno pianificando strategie e prodotti con cui sperano di ritagliarsi un posto al sole nei settori tablet e smartphone, ARM di contro prova a mirare al settore mobile, di cui adesso possiede appena il 10% dell'intero mercato mondiale.

Questo è infatti quanto dichiarato dal presidente Tudor Brown durante una conferenza tenutasi presso il Computex 2011. L'obiettivo è raggiungere già una quota del 15% alla fine del 2011, per poi raggiungere progressivamente ben il 50% del mercato entro il 2015. Una previsione davvero azzardata, che sa anche un po' di provocazione nei confronti dell'ormai rivale Intel, che vuole tentare a sua volta di insidiare ARM sul suo stesso terreno, ossia quello dei processori per tablet e smartphone. Il guanto di sfida ormai è gettato, anche se il termine mobile, di questi tempi, è molto vago.

Considerando le potenze in gioco, è molto probabile comunque che Tudor pensasse alla fascia entry level di netbook e notebook, in cui le future soluzioni ARM potrebbero anche essere competitive, anche se in quattro anni nel mondo dell'Hi-Tech può succedere di tutto. Un contendente comunque potrebbe essere ad esempio il futuro processore ARM Cortex A15, un quad core a 2.5 GHz che sarà realizzato prima a 32 nm e quindi a 28 nm, garantendo così performance fino a cinque volte superiori a quelle delle attuali CPU ARM, mantenendo al contempo invariati i bassissimi consumi che caratterizzano da sempre tali soluzioni.

Cortex A15 dovrebbe essere pronto tra il 2012 e il 2013, periodo in cui Intel dovrebbe aver affinato i suoi Atom destinati ai tablet, Cedarview, e agli smartphone, Medfield e successivi, così come farà sicuramente AMD con le APU appena annunciate Desna e Hondo, senza dimenticare Nvidia con la sua futura piattaforma Tegra 3 Kal-El, che ha già dimostrato grandi capacità. La sfida dunque è più aperta che mai, e fortunatamente a guadagnarci saranno soprattutto i consumatori, che non hanno mai visto un fiorire di così tante soluzioni e una corsa alle prestazioni serrata come in questo frangente.

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