In attesa che arrivino sul mercato i primi prodotti dotati di APU AMD della serie A, gli unici test di cui disponiamo sono quelli divulgati da AMD stessa, che commenteremo per completezza di informazione, riservandoci poi di verificare sul campo le prestazioni reali e i rapporti con le performance della concorrenza. Per il primo test si è utilizzato WinZip 16.5, uno dei più diffusi programmi per la compressione dei file. Novità di questa versione 16.5 è l'ottimizzazione per avvantaggiarsi delle architetture multicore e soprattutto la capacità di sfruttare OpenCL in modo da accelerare la compressione dei file via hardware, utilizzando anche la GPU. In questo test AMD ha impiegato una APU A10-4600M, un quad core a 2.3 GHz e un Intel Core i5-2520M, un dual core con clock rate di 2.5 GHz. I risultati evidenziano in tutti i casi la superiorità della nuova soluzione AMD, che probabilmente, grazie allo sfruttamento di OpenCL da parte del programma, riesce a colmare la differenza di prestazioni delle due CPU, grazie all'intervento della GPU, su cui invece Intel non può contare, non supportando in Sandy Bridge funzioni di accelerazione hardware.
Nel secondo test è stato invece impiegato il nuovo Adobe Photoshop CS6, l'ultima versione del noto software per il foto editing, anch'esso in grado di avvantaggiarsi delle funzioni offerte da OpenCL per le operazioni di applicazione di diversi filtri ed effetti complessi via hardware. Anche qui le capacità delle nuove APU Trinity sono messe in risalto e confermano quello che è decisamente l'aspetto forte del progetto Fusion, ovvero quello di essere riuscito a portare effettive capacità di content creation anche in quegli ambiti dove fino a pochi anni fa era impensabile riuscire a realizzare un task impegnativo in tempi accettabili. Le APU AMD invece, prima con Brazos per la fascia bassa e poi con Llano prima e Trinity poi per quelle main stream e high end, hanno reso tutto ciò possibile. Grazie a Trinity dunque gli utenti interessati potranno ora essere in grado di svolgere lavori anche particolarmente impegnativi acquistando un notebook ultrasottile o main stream, anche senza scheda video dedicata, risparmiando così sul costo e non essendo costretti a dotarsi di pesanti desktop replacement per creare i propri contenuti.
La terza slide mostra quattro risultati differenti. Il primo test è basato sul tool HQV 2.0, un benchmark che riproduce diversi video e schemi testuali per saggiare le capacità di de-interlacing, decoding, noise reduction, correzione del movimento e miglioramento del dettaglio. La APU Trinity qui mostra un vantaggio prestazionale addirittura pari al 13 % rispetto alla controparte Intel. Benché sia da ricordare che i test sono stati fatti con un processore Sandy Bridge e non con un più performante e nuovo Ivy Bridge come pietra di paragone, il risultato è in ogni caso interessante, in quanto dimostra ancora una volta come il vero valore aggiunto di tutto il progetto Fusion sia sempre la GPU integrata e la sua capacità di accelerare lo svolgimento di operazioni particolarmente pesanti, non adatte all'architettura peculiare di un processore x86.
Questo aspetto è confermato anche dai risultati dei due benchmark 3D sintetici 3DMark Vantage e 3D Mark 11. In entrambi i casi infatti la nuova GPU integrata in Trinity ha gioco sin troppo facile contro l'IGP Intel GMA 3000 HD, che non può nemmeno completare il secondo test, in quanto non supporta le DirectX 11. Il test di produttività PCMark 7 contribuisce invece a mettere tutto in una prospettiva più obiettiva. Dove infatti la valutazione delle capacità della GPU non è preponderante ma costituisce solo una delle voci che vanno a costituire la media da cui scaturisce il risultato finale, la APU AMD torna dietro, anche se di poco. Segno che le prestazioni della componente CPU, benché decisamente migliorate rispetto a Llano non hanno raggiunto ancora neppure quelle offerte dai processori Sandy Bridge. Col debutto dei nuovi Ivy Bridge, ancora più performanti quindi Intel dovrebbe star tranquilla: lo scettro delle prestazioni pure per la componente di calcolo è sicuramente ancora in mano sua.
Gli ultimi due test grafici prendono invece in considerazione le prestazioni videoludiche con diversi titoli di ultima generazione. Il primo vede contrapposte la APU quad core AMD A10-5800K con clock rate di 3.8 GHz e la CPU, sempre quad core, Intel Core i7-3770K da 3.5 GHz, basata sul nuovo core Ivy Bridge. In questo caso i diversi titoli impiegati sono riprodotti a una risoluzione alta, 1680 x 1050 pixel, leggermente superiore a quella HD+ da 1600 x 900 pixel, però senza l'applicazione di filtri e con dettagli medi o bassi a seconda del gioco. In questo caso la differenza di performance a favore della soluzione AMD si attesta su una percentuale variabile tra il 30 e il 50 %, un vantaggio davvero consistente, tenendo conto che il processore Intel Ivy Bridge integra anche il nuovo sottosistema grafico 4000 HD, decisamente più performante rispetto al precedente.
Il secondo test invece vede l'applicazione di una risoluzione inferiore, di tipo HD, 1366 x 768 pixel, ma con l'uso dei filtri e con dettagli medi o alti. In questo test inoltre tornano nuovamente i modelli AMD A10-4600M e Intel Core i5-2520M. Anche in questo caso comunque il risultato non cambia e la APU AMD fa sempre registrare i risultati di gran lunga migliori.
In tutti i test che hanno a che fare con la GPU sarebbe stato più interessante il confronto con le nuove soluzioni Ivy Bridge, visto che l'IGP 4000 HD supporta anch'esso finalmente OpenCL e DirectCompute per l'accelerazione via hardware di task specifici. Inoltre spesso il confronto è stato fatto tra una APU quad core e una CPU dual core, senza contare che non è chiaro se, nell'unico test più equilibrato, quello che vede come termine di paragone proprio un quad core Ivy Bridge, sia stato abilitato il supporto alle DirectX 11 nei giochi utilizzati. A parte queste considerazioni di metodo comunque resta il risultato positivo da parte di AMD.
Senza poter fare dei test in prima persona non possiamo dire con certezza come si posizionano le nuove APU nei confronti delle CPU Intel di nuova o vecchia generazione, ma resta comunque fondamentale rilevare che l'azienda di Sunnyvale ponga ormai sempre più l'accento sulle prestazioni in ambito multimediale. Dalla riproduzione di film e video allo svolgimento di task di foto o video editing, fino ai videogiochi, ovunque la GPU integrata assuma un ruolo determinante è chiaro che si può contare sulle prestazioni delle nuove APU Trinity, capaci di offrire a un costo contenuto performance fino a ieri riservate a potenti desktop replacement dotati di scheda video dedicata. Chiudiamo infine con un test riguardante l'autonomia. In questo caso la APU A10-4600M è stata contrapposta a un dual core Intel Core i5-2410M con clock rate di 2.3 GHz.
Nella gran parte degli scenari presi in considerazione come si può vedere chiaramente la soluzione AMD offre un risparmio energetico superiore. Le uniche due eccezioni riguardano la riproduzione di un video da YouTube o dall'hard disk, situazioni in cui evidentemente la componente grafica di Trinity consuma comunque di più della controparte Intel, probabilmente anche perché è ovviamente molto più potente.