AMD e ARM insieme per i chip sicuriARM e AMD sono alleate. Le due aziende hanno raggiunto due accordi: il primo sulla costituzione della HSA (Heterogeneous System Architecture) Foundation e il secondo sull'integrazione un processore ARM nelle future APU.


Due importantissimi annunci si sono susseguiti in pochissimo tempo da parte di AMD. Il primo riguarda la nascita della HSA (Heterogeneous System Architecture) Foundation, un'organizzazione no profit per promuovere e sviluppare soluzioni di calcolo eterogeneo hardware e software, che prevede la collaborazione tra la stessa AMD, ARM, Imagination Technologies, MediaTek e Texas Instruments, mentre il secondo rappresenta già un primo passo in questa direzione, con l'integrazione di un processore ARM Cortex A5 nelle future APU a gestire la tecnologia di sicurezza ARM TrustZone.

AMD Trinity demo

Dell'Heterogeneous Computing, abbiamo già discusso a più riprese. Senza voler tornare quindi sugli aspetti tecnici, per il cui approfondimento vi rimandiamo al nostro articolo sulle APU AMD Llano, basterà qui ricordare che si tratta di un progetto ambizioso, che AMD ha già intrapreso da diversi anni, prima con Fusion e poi con HSA (Heterogeneous System Architecture), che prevede l'integrazione progressiva degli elementi architetturali di CPU e GPU in un unico design.

I processori omogenei come CPU e GPU classiche, in grado cioè di eseguire una sola tipologia di calcoli, diverranno infatti in futuro sempre più obsoleti. A causa dell'espandersi del settore mobile e della relativa necessità di un'integrazione sempre maggiore, unita a consumi il più possibile contenuti e prestazioni elevate sarà sempre più indispensabile per i chipmaker sviluppare soluzioni che siano capaci di gestire contemporaneamente task molto diversi tra loro, grazie all'integrazione di una serie di componenti con abilità di calcolo altamente specializzate.

Una strada lunga e impegnativa, che però AMD ha intrapreso da ormai ben 6 anni e di cui le APU sono un frutto significativo, uno stadio molto più avanzato dei semplici system on a chip, che prevedono la sola integrazione di architetture omogenee all'interno di un unico die. Il SoC infatti costituisce il primo stadio di un percorso ideale che, secondo i piani di AMD, dovrebbe portare, entro il 2014, prima a permettere alle GPU di accedere alla memoria della CPU, come succede ora nelle APU Trinity, poi ad APU in cui la memoria di CPU e GPU sia unificata e, infine, a creare un'unica architettura di tipo Contest Switching, in grado cioè, a seconda del workflow, di indirizzare i dati indifferentemente a questo o a quell'elemento interno più adatto ad eseguirli.

Una strada per altro su cui si stanno avviando anche i produttori di processori RISC come ARM, ne è un esempio la possibilità, annunciata proprio per i processori grafici di prossima generazione Midgard, di accedere alla memoria della CPU. L'annuncio di due giorni fa quindi non arriva del tutto inatteso, anche se segna indubbiamente una svolta storica nello sviluppo dei processori, sia con architettura x86 che RISC. Nel corso del Fusion Developer Summit AMD ha infatti annunciato un accordo per la creazione della HSA Foundation proprio con ARM, Texas Instruments, Imagination Technologies e MediaTek.

La fondazione, che sarà di tipo no profit, mira allo sviluppo di standard di tipo open sia in ambito hardware, con la collaborazione condivisa per proseguire nel percorso verso la realizzazione di processori eterogenei, sia software. In questo caso la fondazione lavorerà allo sviluppo e alla promozione di HSA Bolt, una libreria di primitive che dovrebbe facilitare il lavoro dei programmatori, permettendo di sfruttare al meglio la potenza di calcolo messa a disposizione dalle moderne GPU, tramite tool che facilitino la programmazione non grafica delle GPU rispetto all'attuale OpenCL.

Un primo passo che sancisce questa nuova collaborazione poi è stato annunciato oggi, sempre durante il Fusion Developer Summit e riguarda l'intenzione, da parte di AMD, di sfruttare la tecnologia di sicurezza ARM TrustZone, integrando nelle proprie future APU un core ARM Cortex A5, dedicato proprio alla gestione di tale soluzione. In questo modo dunque AMD si avvantaggerà di una tecnologia di sicurezza già solida e molto diffusa (è integrata in tutti i processori ARM) invece di essere costretta a sviluppare ex novo una costosa soluzione hardware proprietaria.

La piattaforma di sicurezza Intel, Trusted Execution Technology, non fa parte infatti delle specifiche x86 e per questo AMD non ha mai potuto utilizzarla, producendo finora APU prive di specifiche funzioni di questo tipo. TrustZone è pensato per prevenire l'accesso ad informazioni critiche a livello hardware. La tecnologia ARM infatti prevede due modalità di funzionamento, una, cosiddetta Normal World, in cui il sistema operativo e i software dell'utente sono eseguiti normalmente e una seconda, denominata invece Secure World, una modalità sicura che integra alcune parti sensibili del sistema operativo, consente solo le applicazioni riconosciute come affidabili ed esegue un monitor di sistema, che può verificare l'integrità anche di ciò che è in esecuzione nell'altra modalità.

A partire dal prossimo anno quindi AMD integrerà la CPU ARM dapprima all'interno di pochi, selezionati modelli di APU, valutando quindi se estendere l'integrazione alla sua intera produzione. In questo modo inoltre AMD dovrebbe sviluppare un vantaggio significativo rispetto alla concorrente Intel in ambito professionale. In prospettiva di una sempre maggior diffusione della cosiddetta consumerizzazione o BYOD (Bring Your Own Device), che prevede l'intento da parte dei dipendenti e dei professionisti in genere di utilizzare un unico dispositivo per il lavoro e per lo svago, solitamente il proprio, AMD potrà infatti contare su una proposta economicamente più vantaggiosa rispetto alle piattaforme Intel vPro, attualmente integrate solo in costosi prodotti business oriented.      

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