Dopo sei anni dalla sua introduzione AMD ha deciso di abbandonare il brand Fusion che identificava il tipo di architettura alla base delle APU, rinominandolo più correttamente Heterogeneous Systems Architecture, nella speranza di ottenere maggior attenzione nel settore professionale ed enterprise.
Nel 2006, AMD acquisiva ATI e, pochi mesi dopo, dava il via a uno dei progetti più interessanti degli ultimi anni, Fusion o FSA (Fusion System Architecture), com'è stato ribattezzato nel 2011 durante l'AMD Fusion11 Developer Summit. Come tutti sappiamo il frutto di Fusion fu la nascita delle cosiddette APU o Accelerated Processing Unit, che vedevano l'unificazione dei core logici e grafici in un unico design. Si tratta di un tratto tecnico caratteristico fondamentale, che ha portato l'azienda californiana un passo avanti alle altre, ferme alla più semplice integrazione su un unico die di quelli che restano comunque elementi architetturalmente separati, come CPU, GPU e Northbridge, soluzione comunemente chiamata System on a Chip.
Grazie al know how acquisito dalla fusione con ATI e alla lungimirante creazione di una struttura che permettesse l'interscambio fecondo di conoscenze progettuali tra team dedicati alle CPU e alle GPU, a Sunnyvale riuscirono ad ottenere qualcosa di completamente nuovo, che andava nella direzione del cosiddetto "heterogeneous computing", concetto che abbiamo analizzato quando vi parlammo delle APU Llano e a cui vi rimandiamo per un approfondimento, ricordando qui che il vantaggio sostanziale dei processori eterogenei è quello di essere fortemente versatili e di riuscire a svolgere contemporaneamente task anche molto diversi per natura, ottenendo così alte prestazioni e consumi più contenuti.
Seguendo il filo rosso di questo ragionamento a Sunnyvale hanno quindi deciso di abbandonare il nome FSA per adottare la più esatta denominazione HSA o Heterogeneous System Architecture. Phil Rogers, Corporate Fellow di AMD, ne ha dato quindi l'annuncio, sostenendo che non è stata una scelta dettata meramente dal marketing, ma piuttosto basata sull'intenzione di fornire un'informazione più esatta rispetto al più generico termine fusione, che rimandava semplicemente a un qualche tipo poco chiaro di unificazione tra CPU e GPU.
Più concreatamente comunque a Sunnyvale si aspettano soprattutto di riuscire ad attrarre con un nome più tecnico le attenzioni dei settori corporate, business ed enterprise, mercati in cui AMD potrebbe chiudere affari interessanti e accordi vantaggiosi. A dimostrazione che non si tratta di solo marketing ma che dietro c'è tanta sostanza tecnica, Rogers ha anche promesso che, durante l'AMD Financial Analyst Day che si terrà il prossimo 2 febbraio, l'azienda rivelerà nuovi dettagli tecnici che mostreranno un sostanziale avanzamento dell'intero progetto sulla strada dell'heterogeneous computing, sapremo quindi a breve di cosa si tratta.