Acer parla di smartphone e tabletSecondo Stan Shih, fondatore di ACER nel 1976 e suo direttore fino al 2004, non bisogna seguire troppo l'"Apple pensiero" e credere davvero che il futuro del computer siano i tablet e gli smartphone che, anzi, per Shih, al momento non costituiscono che una frazione delle vendite di computer.


Da quando le vendite di smartphone e tablet sono esplose, si susseguono le opinioni contrastanti in merito, se cioè siamo davvero nell'era post-PC, del cloud computing e dei terminali mobili tramite cui accedere ai servizi, come crede Apple (ma a guardare le loro recenti scelte strategiche anche Microsoft e Google) o invece si tratti solo di mode passeggere o quantomeno di vendite marginali, che non possono ancora cambiare la realtà delle cose.

Acer Iconia Smart

Ognuna delle due parti può contare su opinioni fondate su fatti concreti e osservazioni interessanti e annovera tra le proprie fila diverse personalità di spicco. Stan Shih, fondatore di ACER, è ad esempio un convinto assertore dell'infondatezza della cosiddetta fase post-PC. Così, durante un'intervista a DigiTimes, non ha esitato a definire i tablet, ma anche i prossimi Ultrabook di Intel, come semplici "mode", prodotti che gravitano ancora attorno ai PC e che ne costituiscono, dal punto di vista delle vendite, un semplice complemento.

Pur plaudendo quindi alla creatività di Apple e alla capacità di realizzare per primi un dispositivo come l'iPad, Shih è convinto che le valutazioni all'interno dell'azienda della Mela siano troppo ottimistiche e azzardate riguardo ai futuri sviluppi del mercato dei computer. Del resto è chiaro che anche il consiglio di amministrazione di ACER debba pensarla allo stesso modo, vista la recente rottura col CEO Gianfranco Lanci, reo di voler focalizzare le attività produttive dell'azienda maggiormente su tablet e smartphone, relegando in secondo piano notebook e PC.

Il nuovo CEO ACER, che proviene invece dall'IT Products Group, ha promesso di "sviluppare in maniera aggressiva ma cauta prodotti di largo consumo, come tablet e smartphone, ma poggiando sulle solide fondamenta del business principale, che restano i PC". Cautela peraltro comprensibile visto che recentemente
l'azienda ha dovuto rivedere al ribasso le proprie previsioni di vendita dei tablet, riducendole di ben il 60 % e che le vendite di device basati su Android Honeycomb stentano a decollare in confronto a quelle dell'iPad.

Shih ha concluso infatti dicendo che i consumatori si orientano scegliendo i propri acquisti principalmente sulla base della convenienza e del prezzo contenuto, un'osservazione sicuramente giusta, se si tiene presente che al momento solo Apple è riuscita a costruirsi un'immagine attraverso cui riesce a vendere gli stessi dispositivi ma con finiture e prezzi più elevati, in nome di un'esclusività d'immagine che nessun altro produttore riesce a
ottenere, dovendo quindi giustamente ripiegare su dispositivi meno pretenziosi e di più largo consumo.

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