Test del personal cloud storage WD My CloudLa semplicità d'uso e l'accessibilità delle soluzioni di cloud storage pubbliche unita alla capienza e all'economicità di prodotti per l'archiviazione domestica: una sintesi nella quale è riuscita Western Digital con la serie di device My Cloud, disponibili nei tagli da 2, 3 e 4 TB e accessibili ovunque ci si trovi nel mondo e indipendentemente dal client utilizzato, grazie alla webapp o alle app per Microsoft Windows, Apple Mac OS X e iOS e Google Android.


La pervasività del Web e la disponibilità di device mobili o ultramobili, dal notebook allo smartphone, hanno avuto un impatto rivoluzionario sul mondo dell'informatica, anche per quanto riguarda l'esperienza d'uso. I Computer desktop e l'hardware sono infatti sempre meno al centro, mentre diventa rilevante la possibilità di accedere in maniera unificata ai propri dati a prescindere da dove ci si trovi e dal device che si sta utilizzando.

Un altro fattore è l'aumento esponenziale delle dimensioni dei file, soprattutto multimediali, che ha fatto crescere a dismisura la necessità di spazio per l'archiviazione: appena agli inizi del millennio, 14 anni fa, i computer fissi avevano in media hard disk da 20 GB, mentre adesso viaggiano nell'ordine dei Terabyte e questo perché gli utenti sono abituati a catturare, riprodurre e condividere sempre più foto e filmati creati da sé o da altri. Questa evoluzione ha imposto al consumatore dapprima la necessità di dotarsi di dischi esterni, magari condivisibili in una rete locale, e poi di avere a disposizione soluzioni più raffinate, che consentissero di salvare, condividere e ritrovare i propri file anche da remoto, da un qualsiasi angolo del mondo e tramite qualsiasi dispositivo, anche non di nostra proprietà, purché dotato di connessione a banda larga.

Nasce così il cloud storage, un servizio di archiviazione da remoto, che garantisce la conservazione e l'accessibilità dei propri dati ovunque sia disponibile una linea Internet. Servizi di questo tipo, come Microsoft OneDrive (SkyDrive), Google Drive, Apple iCloud o DropBox, rappresentano una risorsa ormai irrinunciabile per la maggior parte degli utenti, che ha anche il vantaggio di essere facile da utilizzare, perché non richiede alcuna configurazione, oltre ad essere ultimamente sempre più integrata col sistema operativo.

Western Digital My Cloud da 2TB

Il cloud pubblico inoltre è anche economico perché, fino a una certa dimensione, è gratuito: Microsoft ad esempio mette a disposizione 15GB di spazio (incrementati recentemente dai 7GB originari), Google 15 GB attraverso Drive e Apple 5 GB su iCloud. I problemi per la maggior parte degli utenti nascono però quando si comincia ad aver bisogno di spazi molto più grandi: in questo caso infatti accedere a un maggior spazio di storage può diventare anche molto dispendioso, con abbonamenti costosi da rinnovare poi annualmente.

Molto più vantaggioso a questo punto acquistare un hard disk esterno, che ha spesso un costo limitato anche quando ha una capienza di diversi TB. Purtroppo però molti utenti consumer sono scoraggiati dalle difficoltà legate alla configurazione e all'uso di soluzioni di personal storage. Almeno fino ad oggi. È proprio per risolvere questo nodo infatti che Western Digital, uno dei leader del settore dell'archiviazione dati e degli hard disk, è scesa in campo con la propria linea di prodotti My Cloud, capace di unire i vantaggi del cloud pubblico ai costi e alla sicurezza delle soluzioni personali. Noi abbiamo provato un esemplare da 2 TB, ecco le nostre impressioni d'uso.

REALIZZAZIONE, ACCESSIBILITA', CARATTERISTICHE TECNICHE

Western Digital My Cloud appare un dispositivo bello ed elegante da vedere, compatto (170.6 x 139.3 x 49 mm) e leggero (816 g), con un design gradevole, dalle linee essenziali, che ricorda sostanzialmente un libro. Disponibile nei tagli da 2, 3 e 4 TB, il box ha la scocca interamente realizzata in policarbonato di ottima qualità, robusto e con una finitura curata, che gli conferiscono un aspetto per nulla economico.

Dotato di connessione Gigabit Ethernet e USB 3.0, My Cloud utilizza un SoC Macom con processore dual core ARM Cortex A9, più che sufficiente a gestirne le funzionalità, ed è sostanzialmente un NAS ma più semplice per quanto riguarda la configurazione e la gestione e soprattutto accessibile anche dal Web e non soltanto dall'interno della propria rete locale. Il device è anche molto silenzioso essendo completamente fanless ed è quindi perfetto anche in abbinamento al media center di casa.

Lo storage è rappresentato da un hard disk da 3,5" WD Red, una famiglia di drive progettata espressamente per l'utilizzo all'interno dei NAS, con caratteristiche di resistenza alle sollecitazioni meccaniche e all'usura sicuramente superiori alla media.

Le porte sul retro del WD My Cloud

Unica nota negativa è rappresentata a nostro avviso dall'accessibilità interna: la cover esterna in realtà è facilissima da asportare ma non è tenuta assieme tramite viti bensì unicamente con dei gancetti perimetrali, che si sono rivelati fragilissimi ed estremamente facili da rompere durante l'operazione, pur mettendoci tutta l'attenzione possibile. Qualsiasi intervento interno, volto alla manutenzione o all'upgrade del device, espone dunque lo stesso al rischio (sarebbe meglio dire alla certezza) di danneggiamento.


SOFTWARE, FUNZIONAMENTO, IMPRESSIONI D'USO

Come detto il punto di forza di My Cloud è che può essere configurato e utilizzato con la massima facilità. Western Digital sa bene che la maggior parte degli utenti consumer non ha dimestichezza con impostazioni di rete avanzate e che viceversa svolge molte delle sue attività tramite le app dello smartphone o del tablet. Per questo motivo ha scelto un doppio approccio. Da un lato infatti My Cloud ha una procedura di installazione semplicissima, in pratica basta connetterlo alla rete tramite la sua porta Ethernet e il device è già visibile dal sistema operativo ed utilizzabile. Raggiungendo il suo indirizzo tramite browser si accederà poi a una pagina di configurazione generale, un po' come accade già adesso normalmente quando si acquista un router.

Configurazione del WD My Cloud su Windows

Qui però i parametri da impostare sono davvero molto pochi e l'intera procedura è guidata. Dopo questa prima fase di configurazione si procede alla creazione dell'account da utilizzare per l’accesso alla rete locale. I menu disponibili nella schermata principale permettono inoltre di creare nuovi utenti, di editare e creare nuove cartelle condivise, di personalizzare l’accesso al disco dall’esterno e di impostare un SafePoint, ossia un'unità di backup, che può essere un disco esterno ma anche un'altra unità di rete.

A questo punto si potrà accedere al disco o direttamente, tramite il file explorer del sistema operativo, tramite web browser oppure tramite l'app dedicata, da qualsiasi altro device mobile. Western Digital My Cloud è compatibile con Microsoft Windows XP SP3, Vista, 7 e 8, con Apple OS X Snow Leopard, Lion e Mountain Lion, con Apple iOS dalla versione 5.0 e con Google Android dalla release 2.3. Nella prima modalità, ossia utilizzando il disco all'interno di una rete locale, in pratica My Cloud non si discosta da un normalissimo NAS: l'utente potrà infatti navigare tra i file, copiarli, cancellarli, spostarli all'interno del disco, creare cartelle etc. My Cloud inoltre supporta i servizi UPnP e DLNA che permettono di ascoltare musica tramite il player di sistema e di vedere i film da dispositivi certificati come ad esempio una console. In questa modalità di funzionamento le prestazioni sono buone e anche la riproduzione in streaming dei video è stata esente da difetti, risultando sempre fluida.

Le funzionalità di Western Digital My Cloud sono le stesse su qualsiasi client

Come detto però la maggior peculiarità di questo device di personal cloud storage è la possibilità di accedere ai suoi file anche tramite Internet, utilizzando l'apposita app da smartphone o tablet o un Internet browser qualsiasi. Per accedere in quest'ultimo modo sarà necessario prima registrare il dispositivo presso il sito web http://wdmycloud.com, generando un ID e una password che andranno poi utilizzate anche con l'app. Interessante è soprattutto la possibilità di quest'ultima di poter scaricare e installare il firmware e di poter generare un link pubblico per un particolare documento: inviandolo via mail a un destinatario, quest'ultimo potrà scaricare il documento anche senza avere le credenziali di accesso, ma non potrà ovviamente visualizzare l'intero contenuto dell'hard disk.

Caricamento di un video su WD My Cloud. Le prestazioni dipendono dalla velocità di upload della Rete

Le prestazioni ottenibili contattando My Cloud attraverso Internet non sono però valutabili in maniera oggettiva, in quanto dipendenti in gran parte dalla banda disponibile (dovete fare riferimento principalmente alla velocità di upload) sia per il device stesso che per quello utilizzato per connettersi. Così, per esemplificare, se My Cloud sarà connesso a una rete ADSL da 7 Mbps e si sta utilizzando uno smartphone 3G le performance saranno molto differenti da quelle ottenute da chi a casa ha un abbonamento da 20 Mbps o anche una connessione su fibra ottica e si connette utilizzando il Wi-Fi o uno smartphone 4G-LTE.

CONCLUSIONI

Western Digital My Cloud costa circa 190 euro nella versione da 2 TB protagonista del nostro test e, a quel prezzo è già conveniente, visto che nessun servizio di cloud storage può proporre tanto spazio a un prezzo simile. Western Digital inoltre è riuscita a conseguire anche il suo secondo obiettivo, quello cioè di rendere My Cloud facile da configurare quasi come un servizio di storage pubblico e altrettanto facile e comodo da utilizzare da remoto attraverso un'app o tramite un Web browser.

Western Digital My Cloud. Il contenuto della confezione

Attualmente dunque i limiti di questo prodotto sono da ricercare altrove, anzitutto nell'assenza di supporto per alcuni sistemi operativi, tra cui tutte le distro Linux e anche l'OS per sistemi ultramobili Microsoft Windows Phone. La sicurezza dei dati è poi un altro elemento critico: sicuramente l'utente percepisce come più protetti i dati in proprio possesso rispetto a quelli custoditi in server remoti appartenenti a colossi come Google o Microsoft, ma ovviamente la realtà è un'altra. Anzitutto infatti queste aziende possono contare su macchine enormemente più affidabili e "fail safe" di quanto potrà mai essere una soluzione domestica e su funzionalità di sicurezza drasticamente più avanzate, ma offrono soprattutto il vantaggio di conservare i nostri file in un luogo diverso dalla nostra abitazione o dal nostro ufficio e molto più sicuro. Incendi, crolli e altre catastrofi, naturali o meno, che potrebbero colpire queste ultime non riguarderebbero infatti le factory che ospitano i server (sicuramente inoltre i dati sono resi ridondanti e quindi ospitati in più server in luoghi diversi del pianeta) ed esse sono anche inaccessibili ai ladri comuni che potrebbero sottrarci facilmente l'hard disk.

Le prestazioni invece non ricadono né nella categoria del pregi né dei difetti essendo sottoposte appunto alle prestazioni globali di cui è capace la nostra rete e la connessione a Internet di cui disponiamo, parametro che del resto influenza anche le performance ottenibili con i servizi online. Starà dunque all'utente valutare le proprie esigenze e stabilire se dare priorità al rapporto costo/spazio disponibile oppure alla sicurezza. Quel che è certo è che Western Digital ha svolto un ottimo lavoro ed ha messo a punto una soluzione praticamente esente da difetti e perfetta per l'utente consumer medio, che sicuramente non si pentirà dell'eventuale acquisto.

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