A distanza di esattamente nove mesi dal rilascio della versione 11, Patrick Volkerding, dittatore benevolo della storica distribuzione Linux, ha dato la luce alla "migliore Slackware di sempre".


Sono bastate solo due release candidate a Patrick Volkerding per decidere che la sua creatura fosse pronta per essere definita stabile, e così ci troviamo dopo nove mesi dall'ultima uscita (giusto il tempo di una gravidanza) con la migliore Slackware che si sia mai vista.

Potrebbe sembrare un annuncio in puro stile Microsoft, salvo poi ricadere in nuovi e vecchi problemi di stabilità e sicurezza, ma qui stiamo parlando di tutt'altra cosa. Slackware, la distribuzione di Linux da sempre rinomata per la sua affidabilità e robustezza (non a caso chiamata la distro rock-stable) compie, ultima fra tutte, il passo verso il kernel 2.6, e lo fa portandosi un gradino sopra altre distro più recenti e sponsorizzate (qualcuno sta dicendo Ubuntu?).

Guardiamo subito nel dettaglio quali sono i cambiamenti dall'ultima versione, innanzitutto l'adozione di default del kernel ramo 2.6 (in particolare il 2.6.21.5, l'ultimo disponibile al momento), rigorosamente in versione vanilla, cioè privo di ogni patch aggiuntiva, come da tradizione Slackware. Non mancherà comunque il supporto per filesystem con journaling e ai dischi SCSI, SATA o in RAID, disponibili da subito per l'utente. Al nuovo kernel si affianca la nuova toolchain di sviluppo che comprende gcc-4.1.2 e le glibc-2.5. 

Spostandoci nella parte grafica possiamo vedere intanto l'utilizzo della versione modulare di Xorg, che sostituisce la vecchia versione monolitica, in modo da facilitare aggiornamenti e modifiche mirati a singoli componenti. Xorg costituisce le fondamenta per i due desktop manager principali della distro, Xfce 4.4.1 e KDE 3.5.7, anche questi di recente uscita ma assolutamente da non sottovalutare in fatto di stabilità e di supporto alle più recenti feature di Compiz. Il tutto è completato dall'adozione di HAL , l'Hardware Abstraction Layer, che rende possibile usare dispositivi di archivazione USB, CD, DVD e quant'altro senza bisogno di sudo, mount o umount.

Per chi sentisse la mancanza di Gnome, invece, seppure assente nei pacchetti ufficiali, potrà fare riferimento a validi progetti alternativi come Gnome Slacky, messo a disposizione dai volenterosi utenti della validissima community italiana di www.slacky.eu.

Insomma ora non resta che scaricarla e provarla voi stessi, Slackware è disponibile tramite torrent dal sito ufficale www.slackware.com o tramite download tradizionale dai numerosi mirror sparsi per il mondo come www.slackware.no.

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