Ultrabook in crescita in USA. Plastica e vetro in futuroSecondo il report diffuso da una delle più importanti agenzie per le ricerche di mercato, nei primi 5 mesi del 2012, le vendite di ultrabook in USA sono cresciute costantemente, raggiungendo l'11% delle vendite globali di portatili Windows-based sopra i 700 dollari. Intanto si pensa all'impiego di plastica e fibra di vetro per realizzare le scocche dei futuri modelli, così da abbattere ulteriormente i costi.


Retail Tracking Service, parte del gruppo NPD, una delle più importanti società di ricerche di mercato, ha pubblicato un report secondo il quale, nei primi cinque mesi del 2012, le vendite di ultrabook sul mercato degli Stati Uniti sono costantemente aumentate, raggiungendo l'11% del totale delle vendite di notebook Windows-based di fascia alta, ossia dai 700 dollari in su. In particolare il mercato dei portatili con sistema operativo Windows è in realtà calato, nel suo insieme, perdendo ben il 17 %, ma gli ultrabook stanno dando una grossa mano ad arginare le perdite.

Toshiba Portégé Z830

I modelli sopra i 700 dollari, infatti, hanno perso il 3% delle quote di mercato mentre quelli sopra i 900 dollari hanno visto addirittura aumentare le proprie vendite di ben il 39%. E' importante però notare anche che l'agenzia non fa differenza tra ultrabook e ultrathin, i notebook ultrasottili AMD-based. Se quindi a quanto pare in Europa gli ultrabook non sfondano, le preferenze dei consumatori americani sono del tutto diverse dalle nostre.

Il prezzo di questi dispositivi resta comunque eccessivamente elevato, infatti mentre il grosso delle vendite di computer Windows-based si concentra nella fascia economica da 510 dollari, gli ultrabook più venduti costano mediamente 927 dollari e in cinque mesi hanno diminuito pochissimo il loro prezzo, passando prima a 900 e quindi a 885 dollari. Un prezzo più basso quindi aiuterebbe sicuramente le vendite a decollare.Un argomento vecchio, che Intel conosce molto bene e al quale è molto attenta.

Come sappiamo infatti l'azienda di Santa Clara sta lavorando su diversi aspetti legati alla riduzione dei costi, come la standardizzazione della componentistica interna, lo sviluppo di batterie più economiche e la progettazione di nuovi materiali per realizzare scocche che siano al tempo stesso leggere e resistenti come quelle attuali, realizzate in lega di alluminio, ma più facili da realizzare e dunque meno costose. Finora il policarbonato non era una buona alternativa, sia perché non offriva le stesse proprietà dell'alluminio sia perché l'aspetto è eccessivamente economico, soprattutto per la realizzazione di notebook di questa fascia di prezzo.

Acer Aspire M5 Timeline

Nei giorni scorsi tuttavia l'azienda taiwanese MiTAC Precision Technology ha confermato di aver sviluppato una nuova tecnica IMR (In Mold Roller) che consente di rifinire esteriormente scocche in policarbonato rinforzate con fibra di vetro, al fine di renderle più appetibili. La lega di policarbonato e fibra di vetro infatti era già conosciuta ed utilizzata in passato per realizzare il fondo di alcuni chassis, ma non era mai stata impiegata per realizzarne uno completo, proprio a causa dell'aspetto poco soddisfacente.

Dal punto di vista strutturale invece questo materiale permette di creare scocche dallo spessore molto sottile e al tempo stesso incredibilmente rigide e robuste. Per capire la differenza di costi basti dire che una scocca di tipo unibody in lega di alluminio costa tra i 60 e i 100 dollari, mentre una in policarbonato e fibra di vetro soltanto 15/20 dollari. Se dunque il nuovo procedimento messo a punto da MiTAC consentirà effettivamente un risultato estetico pari a quello offerto dall'alluminio satinato o spazzolato, Intel e i propri partner potrebbero aver trovato la chiave di volta per abbassare significativamente il costo finale degli ultrabook.

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