Synaptics ci ha presentato gli ultimi prototipi di touchpad in sviluppo, da quello water-resistant e object detection, a quello che controlla anche tastiera e fingerprint. Foto live e video panoramica.
Nel corso del Computex 2016, tenutosi lo scorso giugno a Taipei, abbiamo visitato la demo-suite di Synaptics ed abbiamo avuto l'opportunità di guardare da vicino le ultime soluzioni sviluppate dall'azienda californiana in materia di touchpad. Ce ne ha parlato Roberto Colecchia, Product Marketing Manager di Synaptics Incorporated, che nella nostra video-intervista qui sotto ci illustra le potenzialità dei nuovi prototipi, da quelli water-resistant a quelli ultra-avanzati capaci di gestire più periferiche.
Il più interessante è senza dubbio il concept di un nuovo touchpad resistente all'umidità (moisture mode) e in grado di rilevare oggetti di grandi dimensioni (large object detection). Insomma, la soluzione di Synaptics non solo sembra essere "immune" a piccole quantità d'acqua permettendo all'utente anche di utilizzare il puntatore con dita bagnate, ma riconosce la presenza della mano a breve distanza grazie ad un sensore di prossimità. E i vantaggi sono evidenti.
Il prototipo di questo touchpad è stato integrato in un comune Dell XPS 13 e, dopo aver versato dell'acqua con una siringa (potete vederlo nel video), la superficie sensibile ha funzionato perfettamente riconoscendo le dita, gli spostamenti del cursore sull'intero desktop senza alcuna "esitazione" nonostante lo strato di liquido fosse piuttosto spesso. È chiaro che Synaptics con questa tecnologia non ha pensato solo a chi accidentalmente versa il caffè sul piano tastiera del notebook, ma anche a chi si trova a dover lavorare al computer d'estate con alte temperature e dita sudate o a chi decide di portarsi il notebook in piscina o al mare, mettendosi a scrivere dopo un bagno o un sorso di una bevanda fresca. Insomma, se non vi trovate in ufficio con aria condizionata o siete in vacanza, il nuovo touchpad di Synaptics potrebbe fare la differenza rendendovi produttivi in pochi secondi. Teniamo a precisare però che, anche se la superficie del pad resiste all'acqua, spetta sempre ai produttori assicurare che l'aria circostante sia water-resistant perché se così non fosse il liquido (qualunque esso sia) penetrerebbe nel poggiapolsi minando i componenti sottostanti.
La seconda funzionalità è garantita da un sensore di prossimità che rileva la presenza della mano a circa 1-2 centimetri di distanza e attiva la retroilluminazione della tastiera. Immaginate di essere in una stanza al buio, vi basterà passare la mano sul touchpad per accendere la tastiera e continuare a lavorare. Non escludiamo che Synaptics possa collegare questa funzione ad altre attività, come accensione dello schermo o della webcam, così come possa rendere programmabile la funzione direttamente dall'utente che quindi potrà abbinare questa gesture ad una particolare operazione. Per il momento non sappiamo quando il nuovo touchpad sarà rilasciato e i nomi dei dispositivi o partner che lo utilizzeranno.
La panoramica di Colecchia continua con altri prototipi di touchpad Synaptics più avanzati, integrati in tastiere cover stile-Surface o in tastiere dock, dove sappiamo c'è poco spazio. In questi casi, l'azienda californiana utilizza dei sensor processor che, oltre a poter controllare il touchpad, riescono anche a gestire altre periferiche che normalmente sono sotto il controllo di board separate. Il vantaggio quindi è offrire al produttore un solo chip che svolga più funzioni e che consenta di ridurre ulteriormente gli spazi e gli spessori. Quindi, per esempio nei tablet 2-in-1 in esposizione, Synaptics ha integrato un processore che gestisce il touchpad e la tastiera o un altro che al touchpad e alla tastiera aggiunge anche il fingerprint.
L'ultima soluzione è il Synaptics TouchStyk 2.0, un pointstick talmente sottile da poter essere integrato in tastiere simili alla Type Cover del Surface e in ultrabook professionali. Questi ultimi saranno disponibili sul mercato nel Q3-Q4 2016.