I drive SSD per notebook attuali sono più performanti e meno avidi di energie rispetto agli hard disk tradizionali, nella gran parte delle condizioni. Il tentativo di negare i vantaggi della tecnologia SSD da parte di un sito americano, termina con le scuse pubbliche.


Recentemente un sito di informazione IT americano ha tentato di negare i vantaggi della tecnologia SSD, riguardanti in particolare l'aspetto della gestione energetica, esibendo i risultati di alcuni benchmark, che avevano destato forti dubbi: secondo i test infatti, i drive allo stato solido provati avrebbero rivelato un eccessivo impiego di risorse, maggiore persino dei più comuni hard disk tradizionali, sollevando un caso che ha messo alla prova la credibilità dei produttori di memorie NAND Flash.


Inevitabile si è accesa una polemica: i consumatori preoccupati si chiedevano infatti come fosse possibile che anni di progettazione, sviluppo, test e propaganda per la nuova tecnologia, nascondessero dei risultati deludenti, vanificando tra l'altro le speranze di un progresso tecnologico già annunciato. Passati pochi giorni, i produttori di drive SSD e memorie flash, hanno replicato in maniera fin troppo tenera, accusando implicitamente gli autori dei test di una diffamazione preparata ad hoc, con test mirati ad ottenere le peggiori performance, utilizzando drive SSD di passata generazione.

Dopo meno di due settimane, arrivano finalmente, le scuse ufficiali da parte del sito americano; palese l'ammissione di colpevolezza, giustificata da un presunto errore procedurale nel confronto dei risultati relativi all'autonomia del notebook testato con i drive SSD, che avrebbe portato a conclusioni errate. I nuovi test effettuati confermano la netta superiorità di performance e gestione energetica dei drives allo stato solido nella maggiorparte delle situazioni.

Chi ha già investito o desidera investire nelle soluzioni allo stato solido può quindi rimanere tranquillo: i risultati attuali sono già ottimi, e la previsione di un consistente ed ulteriore miglioramento del sistema di gestione energetica (oltre che di un incremento delle prestazioni) risulta particolarmente rassicurante. Basti pensare che Intel promette un consumo addirittura 10 volte inferiore, rispetto ai drive allo stato solido attuali, per i suoi prossimi SSD, prodotti in collaborazione con Micron attraverso la joint-venture IM Flash Technologies; l'unico ostacolo rimane il costo di produzione, destinato a calare progressivamente nel corso degli anni.

 

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