Il pannello LCD da 12.1" XGA con retroilluminazione a LED contribuisce a contenere il peso complessivo della macchina. Lo schermo LCD è stato progettato da Kiyohito Fujita, l'ingegnere che per primo ebbe l'idea di introdurre questa fonte di retroilluminazione sui primi VAIO TX nel 2005, meritandosi fama di pioniere nel campo dei computer ultraportatili.

Fra le nuove soluzioni introdotte con il Sony VAIO G, Fujita cita la riduzione dello spessore del rivestimento di vetro da 0,3 a 0,2 mm e della lastra di diffusione della luce prodotta dai LED. Il frutto di questi sforzi è un pannello più leggero di quello montato sul Sony VAIO TX, nonostante la superficie più ampia (la diagonale passa da 11,1 a 12,1 pollici).

Dicevamo che il telaio è stato realizzato facendo largamente ricorso alla fibra di carbonio, ma anche qui Sony non si è accontentata ed ha voluto sperimentare nuove soluzioni tecniche: la base del notebook, il poggiapolsi e il dorso dello schermo sono costituiti da una superficie composta da tre strati di fibra di carbonio sovrapposti.

Prima di arrivare a questo risultato, i progettisti della multinazionale giapponese avevano compiuto un'analisi approfondita dei componenti impiegati in passato dai notebook Sony, per cercare di individuare le trovate più efficaci per accrescere la robustezza del telaio. È per questa ragione che sotto il rivestimento in fibra di carbonio è stata inserita una costolatura che lo rende più resistente agli urti.

La protezione dell'hard disk del Sony Vaio G avviene attraverso due meccanismi: il primo è VAIO HDD Protection, un accelerometro 3D, lo stesso già presente sui VAIO SZ, capace di registrare movimenti sui tre assi per anticipare un possibile urto o una caduta. Secondo un meccanismo ben conosciuto e rodato, questa tecnologia mette a riposo la testina dell'hard disk per evitare che possa danneggiare la superficie dei dischi. Ovviamente, per sua stessa natura essa non può trovare applicazione nel modello di Sony VAIO G2 dotato di hard disk allo stato solido.

La seconda tecnologia, invece, risulterà utile anche con un drive SSD perché permette di evitare danni trasmessi da altri componenti al disco a seguito di un urto. Si tratta essenzialmente di una distribuzione più razionale dei volumi all'interno del case, al fine di isolare il disco rigido dagli altri componenti, e nell'applicazione di una gommatura sul fondo del dispositivo. Per calcolare forma, dimensioni e consistenza di questo strato di gomma è stato effettuato uno studio corollato da svariati test di caduta, dai quali è emerso, ad esempio, che gli urti sul fondo del notebook sono quelli più pericolosi per l'hard disk.


  • Indietro
  • Avanti

Prodotti correlati e prezzi

Tutti i migliori computer portatili, convertibili e tablet in offerta su Amazon
Le notizie e le recensioni di Notebook Italia sono anche su Google News. Seguici cliccando sulla stellina

Commenti

Loading comments, just a second!

Questo sito impiega cookie. Utilizzandolo accetti le condizioni riportate nella Informativa sulla Privacy