Nella nostra video preview, virtù e limiti del pico PC Raspberry Pi, un computer low-cost, inizialmente destinato agli studenti, ma che ha guadagnato popolarità presso un pubblico molto più vasto.
16 notizie nel giro di un anno è lo score di Raspberry Pi su Notebookitalia e testimonia l'interesse riscosso da questo pico PC low-cost basato su processore ARM Broadcom BCM-2835. Un successo che si riflette anche sulle vendite, con liste d'attesa di circa 3 mesi e stock di Raspberry Pi che si esauriscono prima ancora di toccare gli scaffali dei magazzini dei due distributori, Farnell e RS Components.
E pensare che Raspberry Pi non è un progetto a finalità commerciale. È infatti un'iniziativa a carattere filantropico che fa capo ad una omonima fondazione e che vede fra i suoi promotori anche il dipartimento d'informatica dell'Università di Cambridge. Lo scopo è nobilissimo: favorire l'insegnamento dei fondamenti della programmazione agli studenti.
Consultando le FAQ sul sito ufficiale scopriamo che c'è l'intenzione di attivare anche un programma buy-one-give-one. Si tratta di una formula che prevede la possibilità di acquistare due PC, uno dei quali sarà donato a studenti o destinato ad altre attività benefiche. È evidente l'influenza del progetto OLPC, che si propone finalità analoghe tramite mezzi simili.
Il Raspberry Pi in prova è il Model B, dotato di due porte USB ed Ethernet LAN 10/100, ma dovrebbe esserci anche una versione ancora più economica, Model A, sprovvista di connettore RJ45 e di una USB. Il resto della configurazione è invece identico, con un SoC Broadcom BCM2835 (che comprende un core ARM1176JZF-S a 700MHz, un acceleratore grafico 3D Videocore IV ed un decoder hardware capace di gestire video Full-HD 1080p ad un bitrate massimo di 40Mbps. Il prezzo è di 25$ per il Model A e di 35$ per il Model B, che si converte come da prassi in 35€ in Italia.
La dotazione di porte prevede, oltre alle già citate USB e al connettore RJ45, anche un jack audio da 3,5mm per cuffie o altoparlanti esterni, un connettore video composito RCA, una porta programmabile GPIO, un'uscita video digitale HDMI (trasmette anche l'audio) e una porta microUSB per l'alimentazione. Manca un ingresso microfono, quindi dovrete procurarvi un microfono USB nel caso in cui aveste la necessità di acquisire l'audio.
Come si intuisce dall'elencazione delle specifiche tecniche, Raspberry Pi è un PC esenziale ma completo di tutto, con l'unica eccezione dell'alimentatore e dell'unità di archiviazione, che non sono forniti a corredo. Per l'alimentazione si può usare un caricabatterie per cellulari o una batteria esterna come nel nostro caso (con una capacità di 1000 mAh si lavora per circa un'ora).
Per lo storage invece bisogna procurarsi una scheda SD (da 2-4 GB è appena sufficiente, meglio da 8GB o superiore) sulla quale va copiata l'immagine di una distro scelta fra quelle disponibili: Debian Squeeze, Fedora Raspberry Remix, Arch Linux e altre. Dopo un tentativo poco soddisfacente con Fedora, che ci aveva fatto dubitare delle capacità del Raspberry Pi, abbiamo trovato una configurazione più valida con Debian.
Sebbene l'esperienza d'uso con quest'ultima distro sia nettamente migliore, tuttavia è comunque necessario ricorrere alla shell per qualche settaggio manuale. Ad esempio è necessario caricare manualmente il modulo del kernel snd-bcm2835 per attivare l'output audio ed è quasi indispensabile installare fin da subito un aggiornamento del firmware usando l'apposito tool rpi-update.
Dopo un po' di manutenzione si può iniziare ad usare il Raspberry Pi in modo efficace. Anche per giocare, perché la GPU integrata Videocore consente di sfidare il computer o gli amici a Quake 3 Arena con un framerate ed una risoluzione eccellenti. Le capacità multimediali del SoC Broadcom sono infatti il pregio più evidente del Pi.
Peccato solo che Debian Squeeze non supporti l'accelerazione hardware e non permetta la riproduzione di video. Sembra però che un porting del media center XBMC permetta di sbloccare questa funzionalità e di riprodurre filmati in Alta Definizione e video da Youtube. Verificheremo questa informazione continuando i nostri test del Raspberry Pi, nel frattempo segnalateci le vostre curiosità e suggeriteci qualche prova interessante o curiosa che vi piacerebbe effettuare su questo computer.