Grafica e QuickSync

Un altro passo avanti è stato fatto da Intel nell’integrazione dell’IGP (Integrated Graphics Processor): con Sandy Bridge si è deciso infatti di incorporare il core grafico direttamente nello stesso die del processore e non più solo nello stesso package, come era stato fatto invece nella precedente generazione. In quel modo infatti si era sì spostato il core grafico dal northbridge all’interno del package, ma esso era poi rimasto come un die a se stante, non portando miglioramenti prestazionali evidenti, come invece la nuova integrazione dimostra di fare.

Il core grafico nominato Graphics Media Accelerator riesce, anche grazie alla nuova tecnologia Quick-Sync e a una gestione dinamica nella distribuzione della potenza tra core e grafica, a dare una marcia in più alle sessioni di codifica e decodifica dei flussi video ora a livello hardware e non più software come avveniva nella precedente generazione.
Analizzando nel dettaglio le scelte di Intel si scopre che è stato deciso di accostare unità programmabili a unità di esecuzione con funzioni fisse, scelta che si allontana dalle concorrenti GPU che invece, per avere il massimo della libertà nel 3D, hanno adottato blocchi completamente programmabili lasciando in disuso unità a funzioni fisse.

Accostando i due tipi di unità (fisse e programmabili) si è però riusciti a mantenere discreto il numero di transistor in favore di consumi ed efficienza, tanto che il componente grafico di Intel è ora davvero competitivo con le soluzioni entry level dei produttori specifici di GPU.

TurboBoost 2.0

Il Turbo Boost, introdotto con la serie di CPU Nehalem, è la tecnologia che permette di aumentare dinamicamente la frequenza di uno o più core che sono impegnati nell’elaborazione, tenendo conto sia dei consumi che della temperatura.

In questa seconda versione (Intel Turbo Boost 2.0) è stato rivisto e migliorato da Intel sfruttando un fenomeno abbastanza intuitivo che avviene nei processori: ogni processore è progettato con un certo limite termico, normalmente però tale limite viene raggiunto dopo un certo tempo partendo dalla fase di idle (riposo). E' proprio durante questo intervallo temporale che il processore può superare il proprio limite di consumo e quindi aumentare le proprie capacità di calcolo prima di raggiungere il limite termico, ciò non comporta un superamento della frequenza massima impostata ma una permanenza su di essa maggiore nel tempo e capace di durare finché non si raggiunge tale limite termico.
Tutto il meccanismo dinamico è costantemente monitorato e analizzato dal System Agent e le tensioni, le frequenze e le temperature vengono controllate e gestite in tempo reale in modo che i limiti termici e di innalzamento operativo siano sempre bilanciati.

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