Mediatek Kompanio 900T è un processore che ha diviso i commentatori. Per alcuni è destinato ai tablet, per altri ai chromebook, ma in realtà...
Dal 2016 Mediatek produce processori per chromebook che sono sostanzialmente varianti dei suoi chip per tablet con l'aggiunta di quelle modifiche che possono tornare utili per un laptop Chrome OS come un leggero boost di frequenza per accelerare le prestazioni e, più recentemente, il supporto per PCI-Express Gen 3 e USB 3.2 Gen 1.
Mediatek non fa mistero di questa commistione fra tablet e chromebook, classificando i suoi SoC per chromebook nella stessa categoria dei suoi processori per tablet sia nel vecchio naming (serie MT8000) sia nel nuovo branding (serie Kompanio). Attualmente l'offerta di Mediatek per chromebook si articola in tre proposte: Kompanio 500 (MT8183), Kompanio 820 (MT8192) e Kompanio 1200 (MT8195).
Parallelamente il chipmaker taiwanese continua a sviluppare la sua gamma di soluzioni per tablet, dapprima con l'aggiunta di un SoC per tablet Android di fascia alta, Kompanio MT1300T, ed oggi con un processore destinato a tablet di fascia media Kompanio 900T. Considerato che Mediatek stessa non distingue chiaramente i suoi chip per tablet e per chromebook, inizialmente alcuni commentatori erano incorsi nell'errore giustificabile di considerare il Kompanio 900T come un chip destinato ai chromebook, ma in realtà non è così.
Sgombrato il campo da ogni fraintendimento, passiamo ora in rassegna le caratteristiche del nuovo Mediatek Kompanio 900T che ha l'obiettivo di garantire tutte le funzionalità multimediali che ci aspetteremmo da un moderno tablet ma ad un prezzo accessibile a tutti. Un sistema fluido, capacità audio e video di ultima generazione, possibilità di giocare 3D e 5G integrato dovrebbero essere una dotazione base per tutti i tablet di fascia media odierni, ma spesso non è così.
Kompanio 900T si propone di colmare questo vuoto con il solito pragmatismo di Mediatek. La CPU è una 8-core che si affida ad un'accoppiata solidissima di core ad alte prestazioni ARM Cortex-A78 (2x) e core ad alta efficienza Cortex-A55 (6x), mentre la GPU è una ARM Mali-G68 MC4. Troviamo anche una APU per accelerare i calcoli della AI, un controller di memoria compatibile con RAM LPDDR4x e LPDDR5 e ROM UFS2.2 e UFS3.1.
Non manca un ISP che permette di configurare i tablet con un singolo sensore fino a 108MP o due sensori da 20MP, supporta la registrazione video 4K, l'HDR video, varie tecnologie di riduzione del rumore (MFNR, 3DNR, AINR) ed integra un Hardware Depth Engine ed una Warping Engine. Sebbene la fotografia su pad sia una caratteristica meno importante rispetto agli smartphone, il Kompanio 900T permetterà comunque di integrare un set di fotocamere all'altezza di qualsiasi smartphone odierno.
Uno dei vantaggi competitivi di Mediatek è quello di garantire una connettività stabile e veloce con un'ampia varietà di interfacce di rete, dal WiFi6 2x2MIMO al Bluetooth 5.2, dal GPS GNSS al 5G Sub-6GHz. Non fa eccezione il Kompanio 900T che supporta il 5G CA Mixed Duplex TDD+FDD, il 5G UltraSave ed il 5G True Dual-SIM, una funzionalità che probabilmente risulterà ridondante per la maggior parte dei tablet.
Molto più utile per chi ha intenzione di utilizzare il tablet, anche occasionalmente, per giocare o per l'intrattenimento multimediale, è la VPU che supporta display fino a 2K di risoluzione e fino a 120Hz di refresh rate. La tecnologia proprietaria Miravision HDR Video esalterà ulteriormente le qualità del display permettendo la conversione dei video SDR in HDR e HDR10 in HDR10+ in tempo reale.
Da questa descrizione del Kompanio 900T ricaviamo un quadro tutto sommato positivo su questo processore anche se ad una lettura più attenta notiamo qualcosa che raffredda il nostro entusiasmo: sulla carta è del tutto identico al Mediatek Dimensity 900 per smartphone. Anche l'elenco delle specifiche sul sito ufficiale del produttore ricalca pedissequamente quello del Dimensity 900, tanto da sembrare un mero rebranding di quest'ultimo per rimpolpare la gamma Kompanio.
Mediatek Kompanio 900T ha tenuto acceso per qualche giorno il dibattito sul fatto che fosse destinato ai tablet o ai chromebook, ma in realtà è solo una variante minore di un processore per smartphone che ci dimostra quanto siano ormai labili le differenze fra smartphone, tablet e notebook.