HP scioglie la riserva sul destino di WebOS: l'OS mobile ex-Palm diventa open source e HP prende la guida del progetto con il compito di offrire supporto ed investimenti alla comunità degli sviluppatori.


HP aveva acquisito Palm ad aprile 2010 con un'operazione che complessivamente era costata 1,2 miliardi di dollari. Una cifra enorme ma inferiore a quella di altre acquisizioni di multinazionali del settore mobile che si sono consumate nei mesi successivi.

L'investimento di HP era giustificato dalla proprietà intellettuale e dal know-how di Palm, ed in particolare dal sistema operativo WebOS, considerato uno dei migliori OS mobile in circolazione, superiore ad Android e iOS sotto vari profili (uno per tutti la gestione del multitasking).

Poi sappiamo tutti com'è andata: un volume di vendite inferiore alle attese e soprattutto margini di guadagno striminzitissimi, l'affidamento dell'incarico di rinnovare HP affidato ad Apotheker che annuncia a sorpresa l'azzeramento di quello che restava di Palm e una exit strategy dal settore computing, ed il repentino cambio di rotta e di timoniere con l'arrivo di Meg Whitman, con il difficile compito di rimettere tutto a posto e tranquillizzare clienti e dipendenti sull'intenzione di HP di non lasciare la produzione di PC.

In parallelo si svolgeva il percorso di HP Touchpad, il primo tablet WebOS: dal prezzo iniziale di 499 si era scesi a 399 senza riuscire a vincere la diffidenza degli utenti americani; dopo l'annuncio della sua dismissione, la liquidazione a 99 dollari ed il successo mondiale.

La Whitman si era riservata di prendere una decisione sul futuro di WebOS; decisione che è arrivata oggi con un comunicato stampa: HP dona WebOS alla comunità opensource. Si tratta sicuramente di una buona notizia per i possessori di tablet HP Touchpad e di smartphone Pre perché l'apertura del codice sorgente consentirà di continuare lo sviluppo di WebOS e di continuare a supportare e aggiornare i dispositivi che ne fanno uso.

"WebOS è la sola piattaforma progettata da zero per i dispositivi mobile, baata sul cloud e scalabile" ha commentato il nuovo CEO HP, che aggiunge "ci auguriamo che il nostro contributo possa liberare tutta la creatività della comunità open source e favorire lo sviluppo di una nuova generazione di applicazioni e di dispositivi."

Alcuni commentatori sono scettici sulla portata di questo annuncio, sottolineando che in mancanza di produttori di hardware interessati ad usare WebOS, il sistema operativo sarà destinato a spegnersi lentamente. Ma HP non si limiterà a divulgare il sorgente e intende assumere un ruolo attivo e propulsivo dedicando risorse ed investimenti al progetto.

Il primo passo sarà il rilascio di ENYO, un framework dedicato allo sviluppo di applicazioni per WebOS. Per sottoporre idee o unirsi alla neonata comunità opensource di WebOS potete indirizzare il browser a questa pagina.

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