ImageHP e Sony gettano ombre sulla tecnologia Intel Turbo Memory (aka Robson, uno dei componenti opzionali della piattaforma Santa Rosa): "Non c'è vantaggio per i consumatori, meglio aspettare il primo Service Pack di Windows Vista".


Dopo il lancio dei primi notebook Santa Rosa di HP e Sony, molti utenti di Notebookitalia.it si chiedono perché nella lista delle specifiche dei nuovi modelli non compaia mai il modulo Intel Turbo Memory (anche noto come "Robson"). La risposta è arrivata da un articolo di ZDNet che riporta l'intenzione di HP di rinunciare a questa tecnologia a causa di presunti problemi di compatibilità con Windows Vista.

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Ricordiamo che il modulo Intel Turbo Memory è una delle più attese, nuove caratteristiche della piattaforma Intel Santa Rosa: esso consiste essenzialmente di un certo quantitativo di memoria Flash che il chipset Intel Mobile 965 Express sarebbe in grado di utilizzare come hard disk cache, in combinazione con le tecnologie ReadyBoost e ReadyDrive di Windows Vista, al fine di velocizzare il sistema.

Il successo della tecnologia Intel Turbo Memory sembrava sicuro, corroborato dai lusinghieri risultati dei primi test comparativi, fin quando un rappresentante di Hewlett Packard non ha dichiarato a ZDNet che l'azienda non includerà questa tecnologia nella prima generazione di notebook Santa Rosa. Il problema risiederebbe nel modo in cui Vista partiziona la memoria Flash: ad esempio, su un modulo Robson da 1GB, Vista suddivide la memoria in due porzioni da 512MB, destinandone una a ReadyBoost e l'altra a ReadyDrive. HP avrebbe scoperto che un modulo Intel Turbo Memory da 1GB non apporta nessun beneficio ulteriore rispetto ad una scheda di memoria da 512MB, mentre il costo sarebbe fino a cinque volte superiore. La portata di quest'affermazione si comprende se si pensa che la medesima tecnologia ReadyDrive è in grado di operare con una qualsiasi memoria Flash esterna, come una scheda di memoria o una chiavetta USB.

"Una scheda SD o una penna USB possono assicurare maggiore flessibilità agli utenti perché consentono di scegliere la soluzione più adatta al proprio budget. Non abbiamo intenzione di forzare nessuno ad aggiungere il costo di un modulo Intel Turbo Memory, per poi restare vincolati ad una capacità di 512MB", ha dichiarato il rappresentante di HP.

Secondo il sito d'informazione IT Tech.co.uk, Sony si sarebbe spinta oltre, giungendo ad affermare che la prima release di Window Vista non supporta la tecnologia Intel Turbo Memory.

"Il Sistema Operativo non sa cosa caricare nella memoria di Robson per incrementare le performance. Visto che, al momento, non c'è alcun vantaggio per i consumatori, abbiamo deciso di non integrare Robson nella nostra offerta estiva di notebook", sembra abbia affermato un portavoce di Sony. Il principale indiziato, interpretando questa dichiarazione, sembrerebbe essere l'algoritmo di prefetching SuperFetch, del quale sia ReadyBoos che ReadyDrive dovrebbero avvalersi.

Forse, però, la principale ragione della solenne bocciatura da parte di Sony ed HP è un'altra: per equipaggiare il modulo Intel Turbo Memory è necessario aggiungere uno slot Mini PCI; questo significa dover riprogettare la motehrboard, con un costo che non è giustificato dai vantaggi della nuova tecnologia.

Per questi motivi, Sony ed HP avrebbero deciso di attendere l'uscita di un Service Pack per Windows Vista, prima di riconsiderare la loro posizione su Robson.

Microsoft respinge fermamente l'accusa: "Il vantaggio della tecnologia Intel turbo Memory sta nel fatto di essere la sola a consentire contemporaneamente l'uso di ReadyBoost e Readydrive. E Vista la supporta". Inoltre, il paragone fra Intel Turbo Memory e le memorie esterne non tiene in debita considerazione la minore latenza resa possibile dall'adozione dell'interfaccia PCI Express.

A tenere in gioco Intel Turbo Memory sarebbero anche gli altri produttori: Acer, Asus, Dell, Fujitsu-Siemens, Toshiba, per citarne solo alcuni, hanno adottato questa tecnologia sui loro computer portatili. Il giudizio su Robson è quanto mai controverso: anche se non emerge una sentenza definitiva, c'è la netta sensazione che la tecnologia Intel Turbo Memory non sia ancora sufficientemente matura.

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