Il nuovo Snapdragon Developer Kit messo a punto da Qualcomm e Microsoft ma prodotto da ECS (per questo noto come ECS Liva Mini Box QC710), è finalmente acquistabile dagli sviluppatori al prezzo di 219 dollari. A cosa servirà?


Snapdragon Developer Kit è un Mini PC economico progettato per consentire agli sviluppatori Windows di testare le proprie app su dispositivi con processori Qualcomm Snapdragon. Annunciato per la prima volta a maggio, Snapdragon Developer Kit è frutto del lavoro congiunto di tre aziende: Qualcomm, Microsoft e ECS che ha materialmente prodotto il computer desktop. E dopo mesi di lavoro per compatibilità e ottimizzazioni, il Mini PC è finalmente in vendita al prezzo di 219 dollari.

Noto anche come ECS Liva Mini Box QC710, questo computer desktop compatto (11.8 x 11.6 x 3.5 centimetri) e leggero (circa 220 grammi) dispone di un processore Qualcomm Snapdragon 7c, con 4GB di RAM e 64GB di memoria interna. Ovviamente sarà venduto con Windows 10 Home a 64 bit preinstallato. In sostanza, ha la stessa dotazione di un notebook/tablet WoA (Windows on ARM) di fascia bassa, ma senza display, tastiera, batteria e supporto opzionale per 4G/LTE.

Oltre alla presenza di WiFi 802.11ac (WiFi 5) e Bluetooth, la connettività di Snapdragon Developer Kit prevede una porta USB 2.0 Type-C (ricarica Power Delivery), una USB 2.0 Type-A, una USB 3.2 Gen1 Type-A, una HDMI, un lettore di schede microSD ed una porta Gigabit Ethernet (RJ-45). Teniamo a sottolineare però che la pagina prodotto sul sito ufficiale del produttore elenca anche uno slot per schede microSD, supporto per eSIM e WiFi 6 opzione, di cui invece non si fa alcun cenno nella scheda sul Microsoft Store.

Stando a quanto comunicato da Microsoft, il Mini PC è "destinato agli sviluppatori, non agli utenti consumer" quindi, pur essendo un dispositivo economico molto interessante dal punto di vista hardware, non è certamente la scelta più indicata per chi cerca un media-center da salotto o un PC compatto per l'ufficio.

I laptop e i tablet Windows con processori ARM sono in circolazione da alcuni anni, ma rappresentano ancora una piccola fetta del mercato per diverse ragioni: hanno prezzi mediamente molto alti per le prestazioni offerte (molto simili a dispositivi entry-level con chip Intel Atom/Celeron/Pentium Silver) ed hanno alcuni limiti nel supporto delle app Windows, anche se ultimamente risolti.

Per evitare il calo delle prestazioni, dovuto all'utilizzo di un emulatore per le app x64 su piattaforma ARM, Microsoft ha introdotto ARM64EC (Emulation Compatible), una Application Binary Interface (ABI) che permette di eseguire applicazioni native mantenendo però l'interoperabilità con x64. In questo senso ARM64EC differisce da ARM64 perché permette di realizzare applicazioni che mischiano istruzioni ARM64EC e x64. Gli sviluppatori sono così liberi di ricompilare solo parzialmente una app da x64 a ARM64 nativa, lasciando porzioni destinate all'emulazione x64. In pratica è come frazionare il porting di un'applicazione x64, combinando il meglio dei due approcci.

Si spera che questa "piccola rivoluzione" software possa aumentare il numero di dispositivo WoA sul mercato e incentivare gli sviluppatori a creare versioni ARM delle proprie applicazioni. Ed è proprio questa la chiave: il successo della nuova piattaforma passa dalle applicazioni compatibili e Microsoft lo sa molto bene dopo l'esperienza con Windows RT. Non è chiaro se o quando questa situazione cambierà, ma Apple ci ha dimostrato che i computer con chip ARM-based non solo possono superare Intel e AMD in termini di prestazioni per watt, ma anche in termini di prestazioni complessive in alcuni scenari di utilizzo. E questo ci fa sperare sull'aumento della domanda di PC con chip ARM.

Prodotti correlati e prezzi

Tutti i migliori computer portatili, convertibili e tablet in offerta su Amazon
Le notizie e le recensioni di Notebook Italia sono anche su Google News. Seguici cliccando sulla stellina

Commenti

Loading comments, just a second!

Questo sito impiega cookie. Utilizzandolo accetti le condizioni riportate nella Informativa sulla Privacy