ImageDopo che l'ennesimo sondaggio su IdeaStorm si era concluso con un autentico plebiscito a favore di Linux, Dell ha confermato la sua intenzione di iniziare a vendere computer desktop e notebook equipaggiati con il Sistema Operativo del Pinguino.


IdeaStorm è una bella iniziativa del servizio clienti Dell: chiunque può andare sul sito e proporre una idea che gli altri voteranno e commenteranno. Qualcuno potrà osservare che non c'è nulla di nuovo, che si tratta dell'ennesima riproposizione del concetto utopistico di "democrazia dal basso". Ma, si sa, su Internet tutto è possibile e non solo IdeaStorm ha avuto un enorme successo di pubblico, ma presto alcune delle idee emerse avranno anche concreta attuazione.

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Ci riferiamo, in particolare, a quella proposta che suggeriva a Dell di commercializzare computer con Linux, e della quale ci eravamo già occupati in un precedente articolo. I consensi attorno alla proposta erano stati tali che il 13 Marzo era stato lanciato un sondaggio in cui si chiedeva agli utenti di pronunciarsi circa l'uso di Linux sui Dell: il 70% dei 100.000 partecipanti ha risposto che avrebbe utilizzato volentieri Linux sui propri desktop e notebook, sia a casa che in ufficio. E poiché l'utente è sovrano (per una volta almeno), i suoi desideri si sono finalmente tramutati in un impegno concreto: Dell fornirà computer desktop e portatili con sistema operatativo Linux preinstallato al posto di Windows.

La conferma è arrivata da un post sul blog Direct2Dell. Maggiori dettagli saranno rivelati in seguito, per ora in casa Dell bisogna decidere quali saranno le linee di prodotti interessate dalla svolta epocale e quali distribuzioni usare per i propri PC. La questione principale su cui i tecnici Dell stanno focalizzando la loro attenzione riguarda i driver per il supporto delle periferiche.  Le loro scelte saranno orientate a preferire componenti con driver che rispettino la licenza GPL (di cui tra l'altro si sta discutendo animatamente in questi giorni per la sua terza versione), e nel caso di una contemporanea presenza di driver free e non-free, saranno preferiti i primi.

Del tutto particolare è la situazione di alcune schede video per le quali il produttore rilascia driver liberi solo per il 2D, mentre le funzionalità 3D sono supportate solamente da driver proprietari oppure da driver alternativi sviluppati dalla comunità: in questo caso Dell promette di incoraggiare lo sviluppo, sia da parte della comunità che dei produttori, di driver open-source, ma fornirà comunque i driver closed-source per chi volesse utilizzarli.

C'è poco da fare, invece, per i modem interni software-based (i famigerati Winmodem), le periferiche ritenute più problematiche quando si passa a Linux: Dell dichiara di non poterli sostituire nei propri notebook senza dover sostenere ingenti spese di riprogettazione. Il problema, comunque, è di poco conto, data la progressiva capillarizzazione di connessioni a banda larga.

Ad ogni modo,  Dell sta compiendo una piccola rivoluzione verso una diffusione sempre maggiore di Linux in ambito desktop. Speriamo vivamente che molti altri produttori seguano Dell su questa strada che garantirà una sempre più ampia libertà di scelta a noi utenti.

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