Apple iPhone 3GA due settimane dal primo update, Apple sforna il firmware 2.0.2 per l'iPhone 3G, sviluppato principalmente per correggere un difetto che impediva il giusto uso delle reti UMTS. Il successo del melafonino continua, non senza polemiche.


A distanza di pochi giorni dalla polemica scatenata dal cosiddetto "software spia" presente nei nuovi telefoni multimediali iPhone 3G, Apple ha reso disponibile il secondo aggiornamento del firmware: con la versione 2.0.2 si cerca di correggere un problema di velocità lamentato a gran voce dagli utenti. Il nuovo melafonino infatti, caratterizzato principalmente dal supporto per la connettività wireless broadband 3G/UMTS, dovrebbe garantire velocità di trasferimento dati di gran lunga superiore rispetto al primo iPhone, che sfruttava invece la più lenta connettività EDGE.

Apple iPhone 3G 

Purtroppo per molti utenti, la velocità non si è rivelata sempre all'altezza delle promesse: in particolare alcuni possessori dell'iPhone 3G hanno palesato il proprio disappunto per improvvisi cali di banda. Lo switch tra le diverse reti sarebbe proprio la causa del problema: a causa di un supposto difetto di programmazione di un chip interno infatti, il telefono utilizzerebbe proprio la connettività EDGE, anche in caso di copertura per il 3G. Apple ha tuttavia promesso di cambiare il chip per la produzione dei prossimi dispositivi.

Per quanto riguarda gli iPhone 3G già esistenti, il nuovo firmware, già disponibile per il download come aggiornamento automatico gratuito, dovrebbe risolvere il problema, anche se gli sviluppatori del software non hanno potuto ancora testare la buona riuscita dell'intervento. Il caso della cosiddetta "black list" invece continua a rimanere al centro dell'attenzione. La conferma della sua presenza da parte di Steve Jobs durante una intervista occasionale, non è stata una mossa felice. La "lista nera" attualmente vuota, potrebbe andare a contenere un elenco di applicazioni giudicate pericolose per la sicurezza, che verrebbero automaticamente disinstallate da un software "nascosto".

Numerosi consumatori non hanno apprezzato la protezione offerta dal sistema in questione, ed hanno tentato in ogni modo di provocare l'intervento dell'Authority per la protezione della privacy violata, secondo alcuni, in maniera inaccettabile. Il fenomeno ha inoltre portato alla nascita di "leggende metropolitane", che Apple ha repentinamente smentito: il software incriminato non riferisce ad Apple informazioni riguardanti le applicazioni installate, così come il ricevitore GPS non spedisce ai servizi segreti americani informazioni sulla posizione e gli spostamenti degli utenti.

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