Antitrust UE indaga su GoogleIl numero uno mondiale dei motori di ricerca, Google, ha annunciato di essere oggetto di indagine da parte della Commissione europea, dopo alcuni reclami depositati da tre importanti realtà del mondo IT per abuso di posizione dominante nel settore della ricerca online.


Su uno dei suoi blog, Google garantisce che il suo successo è stato sempre costruito su basi sane, senza mai modificare i suoi strumenti per penalizzare alcuni dei suoi concorrenti. Le denunce sarebbero state depositate da tre importanti aziende europee: il comparatore di prezzi britannico, Foundem, il motore di ricerca francese specializzato nel diritto, ejustice.fr, nonché il comparatore di prezzi Ciao, acquistato da Microsoft nell'agosto 2008.

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Foundem e ejustice.fr accuserebbero Google di aver penalizzato la posizione del loro contenuto nelle sue pagine di risultati, perchè alcuni dei loro prodotti entrano in concorrenza diretta con quelli di BigG! Il reclamo emesso da Ciao riguarderebbe invece le condizioni di utilizzo dei servizi pubblicitari di Google. La procedura avviata a Bruxelles è partita in seguito alla prima denuncia depositata in Germania, lo scorso gennaio. Ciao indicava di voler porre fine ad un contratto firmato con Google prima dell'acquisto da parte di Microsoft, costringela a pubblicare pubblicità Adsense.

"Dal momento che queste denunce solleveranno interesse e curiosità da parte dei mass media, vogliamo spiegare il loro contesto", sottolinea il numero uno mondiale della ricerca online, il quale aggiunge che Foundem appartiene a ICOMP, organizzazione parzialmente finanziata da Microsoft. "Benché ciascuno di questi casi sia segnato da problemi diversi, tutti sono legati da un'unica domanda: Google adotta metodi e strategie per soffocare la concorrenza o penalizzare i suoi utenti e partner?".

Secondo Julia Holtz, consulente legale per la concorrenza in Google, il successo dell'azienda di Mountain View comporta la moltiplicazione di procedure che si pensava fossero riservate a giganti come Intel o Microsoft. Negli Stati Uniti, il dipartimento di Giustizia, indaga sugli accordi tra il motore di ricerca e gli editori (per la questione legata a Google Book Search), mentre la Federal Trade Commission sta ritardando l'acquisto di Admob, società pubblicitaria mobile, per avere il tempo di determinare se questa operazione potrebbe comportare un monopolio di Google in ambito pubblicitario.

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