Ontario e Zacate sono le prime due incarnazioni delle APU AMD Fusion. Ciò implica che il die del processore racchiude, oltre alla CPU, anche una GPU, la prima in veste di processore scalare, la seconda in veste di processore vettoriale. L'innovazione di questi chip consiste proprio in questo: i core della scheda grafica interverranno in maniera incisiva per fare da volano a quelle applicazioni che possono trarre maggiore vantaggio dal calcolo parallelo.

La GPU ha potenzialità che vanno ben oltre le applicazioni grafiche, che finalmente potranno essere sfruttate pienamente per favorire la nascita di una nuova generazione di software. Molte di queste applicazioni sono già disponibili in nuce ma richiedono capacità di calcolo che gli attuali PC mainstream non riescono ad esprimere. Ci riferiamo ad esempio alle enormi potenzialità delle nuove interfacce naturali (tocco, comandi vocali, gestures e persino espressioni del volto), oppure alla conversione in tempo reale di video e foto 2D in tre dimensioni, o ancora alle videochiamate in alta definizione. In sostanza c'è una sterminata distesa di nuove opportunità che AMD Fusion promette di mettere a disposizione di tutti a prezzi competitivi.

Per accedere a questi benefici, sarà però necessario disporre di programmi che sfruttino la capacità di calcolo combinata di CPU e GPU. A tale scopo AMD sta collaborando attivamente con altre realtà IT di prim'ordine per velocizzare e facilitare questa transizione.

Oltre a ATI Stream SDK, il kit di sviluppo che permette già da alcuni anni di impiegare le GPU ATI a fini di calcolo, AMD Fusion supporta OpenCL, un ambiente di sviluppo aperto e standardizzato che permette di scrivere codice che può essere eseguito su una grande varietà di piattaforme hardware, e tra le altre features consente di bilanciare il carico di lavoro fra CPU e GPU, ottenendo risultati eccellenti con le nuove APU AMD.

Anche Microsoft con le API DirectX si sta interessando ai nuovi scenari resi possibili dall'utilizzo dell'acceleratore grafico per il calcolo parallelo. In particolare le API D2D, supportate dai browser Internet Explorer 9 e Mozilla Firefox 4, promettono prestazioni finora inimmaginabili nel gaming online e nelle applicazioni messe a disposizione da The Cloud, mentre le API DirectCompute permettono ai coder di sfruttare le risorse della GPU in modo più flessibile ed immediato, come ha fatto Cyberlink con FaceMe, una tecnologia che serve ad individuare rapidamente i volti all'interno delle fotografie.

Migliora, infine, anche l'interazione con il set di API OpenGL che a partire dalla versione 4.0 introduce un supporto migliorato per il GPGPU (General-Purpose computing on Graphics Processing Units) con OpenCL.

AMD sostiene che, per merito dell'integrazione fisica e funzionale fra CPU e GPU, un processore Ontario sarà in grado di garantire fino al 90% delle prestazioni degli odierni processori di fascia media, in un die che occupa la metà dell'area. Si tratta di un dato che per ora non abbiamo potuto verificare direttamente, ma se confermato avrebbe una portata epocale: netbook e tablet PC non sarebbero più meri strumenti di fruizione di contenuti e di accesso al Web ma permetterebbero finalmente di giocare 3D, di lavorare, di avere un'esperienza d'uso paragonabile a quella offerta da un attuale notebook di fascia media.

Per ora, AMD ci ha permesso di vedere all'opera da vicino solo il processore Zacate (18W)  montato su una piattaforma di testing e messo a confronto con un un notebook equipaggiato con Core i5-520M (35W), ma già questi primi benchmark sembrano fornire risposte rassicuranti.

Lo scopo della dimostrazione era quello di evidenziare le capacità delle APU AMD Fusion con doppio core Bobcat nello streaming di video ad alta definizione online, nei giochi 3D DirectX 11, e nell'accelerazione hardware della navigazione Web. Nei test di gioco, condotti su titoli quali City of Heroes e Batman Arkham Asylum, Zacate ha fatto registrare un framerate superiore del 50% o più, così come nel Psychadelic benchmark di HTML5 e nel test di Amazon Shelf.

Il solco rispetto ai processori Arrandale di Intel diventa molto più ampio quando si passa a benchmark che riescono a sfruttare al meglio l'esecuzione GPGPU tramite DirectCompute. Nonostante i risultati di queste prove comparative vadano presi cum grano salis, perché raffrontano chip di due generazioni differenti, tuttavia non si può negare che l'esordio di AMD Fusion sia stato un successo, salutato con entusiasmo da tutti gli appassionati di mobile computing.

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