Il Ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, ha presentato oggi la procedura di assegnazione dei diritti d’uso delle frequenze WiMax nella banda 3.4-3.6 GHz (banda 3.5 GHz).
Ha avuto inizio oggi la gara di assegnazione delle licenze WiMax (Worldwide Interoperability for Microwave Access), una tecnologia che consente l'accesso a reti di telecomunicazioni a banda larga e senza fili (BWA - Broadband Wireless Access), in zone in cui stabilire connessioni Internet via cavo è difficile o risulta molto dispendioso economicamente. Esso infatti è in grado di fornire elevate prestazioni, in termini di velocità di trasmissione di dati, pur permettendo di limitare il costo.
La possibilità di essere utilizzato su qualsiasi tipo di territorio, a prescindere dalla sua orografia (si possono utilizzare sistemi WiMAX, in tutti gli ambienti, dall’urbano al rurale), rende WiMAX competitivo sul mercato per ogni tipo di utenza, dall’azienda all'utente singolo. Questa nuova tecnologia può correre sia su bande di frequenza sottoposte a licenza, cioè porzioni dello spettro frequenziale assegnate in uso esclusivo dalle istituzioni governative preposte a enti e aziende, sia su bande "non licenziate", cioè su frequenze per il cui utilizzo non vi è alcun pagamento.
"E' una tappa fondamentale per garantire il diritto all'accesso alla Rete come servizio universale", ha detto oggi il ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni presentando la procedura di assegnazione dei diritti d'uso delle frequenze WiMax, come si legge sul sito di Palazzo Chigi. "Questo governo conferma così gli impegni a ridurre il divario digitale ancora presente in molte regioni italiane, ad incrementare la competizione nelle Tlc ed a favorire l'innovazione tecnologica del nostro Paese", ha aggiunto Gentiloni, ringraziando il ministro della Difesa Arturo Parisi "la cui fattiva collaborazione ha consentito di rendere disponibili per l'uso civile queste frequenze".
La procedura che porterà anche l'Italia a usufruire di licenze per WiMax, si articolerà nel rilascio di tre diritti d'uso complessivi delle frequenze disponibili nella banda 3.4-3.6 GHz, ciascuno di ampiezza frequenziale pari a 2x21 MHz. I diritti d'uso delle frequenze di gara hanno una durata di 15 anni rinnovabili e non possono essere ceduti a terzi previo consenso del ministero. Solo due di questi sono dedicati alle aree di estensione geografica macroregionale, mentre uno è indirizzato a livello regionale, con suddivisione provinciale nel caso delle Province Autonome di Trento e Bolzano. Le aree di estensione geografica macro regionali sono 7, per ciascuna delle quali vengono assegnati 2 diritti d’uso:
- 1. Lombardia, Province Autonome di Trento e Bolzano
- 2. Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, Toscana
- 3. Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche
- 4. Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise
- 5. Campania, Puglia, Basilicata, Calabria
- 6. Sicilia
- 7. Sardegna
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