Per salvarsi dalla crisi, Toshiba licenzia 6800 dipendenti della divisione consumer, mette in vendita un impianto di produzione di TV e si dedica ai soli notebook professionali.
Giusto in tempo per il CES, Toshiba ha annunciato una nuova ondata di licenziamenti. Questa volta la società prevede di "mettere fuori" 6800 dipendenti, tutti occupati nel settore dell'elettronica di consumo, circa il 30% della divisione e quasi il 3% della sua intera forza lavoro che conta 200.000 uomini. In aggiunta a questi tagli, 1000 persone dello staff aziendale perderanno il posto per una ristrutturazione interna che ha pochi precedenti e che dovrebbe snellire le spese della società facilitando la rinascita.
E non è tutto: per far quadrare i conti, Toshiba ha messo in vendita un impianto di produzione di TV in Indonesia ed è alla ricerca di un acquirente o un investitore interessato alla sua divisione "Health", che comprende dispositivi ed apparecchiature sanitarie.
Non sappiamo se le misure riusciranno a sanare le perdite record (circa 4.5 miliardi di dollari per l'anno fiscale corrente), ma come sempre accade a pagare saranno gli operai e non i dirigenti che, a partire dalla crisi finanziaria del 2008, hanno "ritoccato" i libri contabili tanto da far credere che la società avesse raccolto profitti per oltre un miliardo di dollari. Tutto falso. Lo scandalo scoppiato nel luglio 2015 costrinse i vertici della società a dimettersi, attivando il "Toshiba Revitalization Action Plan".
Nonostante i conti truccati, è difficile spiegare 4.5 miliardi di perdite. Toshiba ha problemi più gravi: nel settore dei notebook, già in calo a livello globale, Toshiba non è mai riuscita a differenziarsi da qualsiasi altro OEM e per quanto riguarda la categoria delle TV, risente della concorrenza cinese e coreana. Per questa ragione, Toshiba ha annunciato che si concentrerà esclusivamente sulla vendita di computer portatili per le grandi aziende, lasciando i notebook consumer solo al mercato giapponese e americano. In altre parole, d'ora in poi non troveremo più sugli scaffali dei nostri negozi notebook Toshiba Satellite a meno che non siano residui di magazzino.
Via: TechCrunch