Toshiba ha raggiunto un accordo per avviare una collaborazione con Sandisk nello sviluppo delle cosiddette memorie 3D, i rivoluzionari chip di memoria flash che si estendono verticalmente.


Dopo la sconfitta del formato HD-DVD per il digitale ad alta definizione, Toshiba ha focalizzato i propri sforzi nello sviluppo della tecnologia NAND Flash per la progettazione di chip di memoria e SSD (Solid State Drive), ritagliandosi in questo settore una posizione privilegiata. L'azienda giapponese ha recentemente studiato i progressi di Sandisk per l'elaborazione di chip di memoria 3D; la produttrice statunitense ha ripreso il progetto di Matrix (poi rilevata da Sandisk), una compagnia che nel lontano 2001 aveva scoperto come "impilare" chip di memoria verticalmente e non solo orizzontalmente.

Purtroppo, nonostante la partnership di Matrix con TSMC, non vi furono i presupposti per la diffusione di tale tecnologia. Anche Toshiba, qualche anno fa, si era esibita in un tentativo simile con le sue BiCS (Bit Cost Memory), anche se l'operazione non ebbe il successo sperato. Il lavoro di Sandisk, che promette memorie di tipo riscrivibile con alta longevità dei dati (100 anni), ha solleticato Toshiba, la quale è pronta ad avviare una  joint venture con Sandisk per il rilancio di questa tecnologia.

Se lo sviluppo delle memorie 3D si rivelasse soddisfacente, si avrebbe a disposizione una tecnologia capace di abbattere in modo significativo i costi, aumentando a dismisura la capacità di storage di un singolo chip. Il principale problema, al momento attuale, è la difficoltà nel coniugare elevate prestazioni ad elevata capacità; vedremo se la tecnologia delle memorie 3D sarà capace di spodestare i chip NAND Flash.

 

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