L'Istituto di analisi iSuppli ha analizzato i componenti del chromebook Samsung, evidenziando il costo di produzione dell'intero sistema. Il nuovo notebook basato sul sistema operativo Chrome OS costa 322 dollari, ma sarà venduto a 430 e 500 dollari, a seconda della versioni, con un notevole margine di guadagno.


iSuppli è una società impegnata in indagini di mercato hi-tech, ma la sua divisione IHS iSuppli Teardown Analysis Service è specializzata nello studio dei costi di produzione dei dispositivi in vendita, in modo da comprendere più a fondo le politiche delle aziende. Attualmente uno dei device che ha riscosso più attenzione, ma che ha anche suscitato più discussioni, è il cosiddetto chromebook, un netbook prodotto sia da Samsung che da Acer, basato su sistema operativo Google Chrome OS con interfaccia fortemente semplificata, molto simile a quella di un browser, che punta tutto sul cloud computing.

iSuppli ha quindi disassemblato un esemplare di un chromebook Samsung Serie 5 per analizzarne componentistica e costi. Il 26 % del prezzo totale è rappresentato dalla scheda madre, che costa 86.37 dollari, seguita dal display, a 58 dollari, dalla batteria a 48.20 dollari e infine dai moduli wireless, per un totale di 42.85 dollari. Ricordiamo che il notebook è basato sul processore dual core Intel Atom N570 e che Samsung utilizza chip DDR di sua produzione saldati sulla scheda madre, impedendo all'utente di effettuare un eventuale upgrade.

Il costo produttivo unitario è quindi di 322 dollari, mentre il produttore coreano vende questo netbook a 430 dollari per la versione col solo WiFi e 500 dollari per la versione col modulo 3G. Il margine di guadagno quindi è abbastanza ampio, anche pensando ai costi pubblicitari e di promozione. Non c'è niente di strano in questo, visto che anche Apple, ad esempio, ricava grossi utili dai suoi dispositivi, specialmente da iPad e iPhone, ma alcuni osservatori si sono chiesti quale sarà la strategia di Samsung e se per esempio stiano pensando di abbassare i prezzi dopo che avranno venduto una quantità sufficiente di unità, per favorire l'ulteriore diffusione di questi device.

Ciò che è certo è che rimane ancora molta perplessità su un dispositivo con RAM fissa e che, a parità di hardware (ancora una volta ci troviamo dopotutto di fronte a un normale netbook Atom based) costa quasi 200 dollari in più degli equivalenti PC, ma facendo uso di un sistema operativo che potrebbe risultare fin troppo elementare nelle sue funzioni. Quest'ultimo aspetto potrebbe costituire un vantaggio per gli utenti più inesperti che si avvicinano per la prima volta al mondo dei portatili, ma potrebbe invece costituire un grosso limite per la gran parte dei consumatori più avanzati. Solo il mercato potrà dirci quindi se le scelte di Samsung si riveleranno o meno vincenti.

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