La casa di Sunnyvale ha mostrato in anteprima un notebook basato sulla prossima versione della piattaforma Fusion, AMD Trinity, che portando l'architettura Bulldozer anche nel mondo mobile promette battaglia alle CPU Intel Sandy Bridge.
Ieri, presso l'AMD Fusion Developer Summit, Rick Bergman, Vice Presidente Senior di AMD, ha mostrato per la prima volta in funzione un prototipo di portatile dotato di APU Trinity che dovrebbe assicurare il 50% di prestazioni in più rispetto alle APU Llano. Grazie all'acquisizione di ATI e al relativo know how su processori grafici, AMD ha potuto avviare infatti da qualche anno un interessante progetto, chiamato Fusion, che unisce gli elementi della CPU, della GPU e del controller di memoria in un unico design integrato, particolarmente adatto ai dispositivi mobile, grazie anche ai consumi assai contenuti.
Con la prima generazione di APU (Accelerated Processing Unit) basate sui core Zacate e Ontario (piattaforma Brazos, processori E350 e C50), è stato subito chiaro che l'azienda californiana era in grado di offrire performance multimediali decisamente superiori alla controparte Intel, sia per quanto riguarda la CPU vera e propria che per quanto riguarda il processore grafico integrato. Se però ci si sposta dai netbook ai notebook, la prima generazione di APU Llano mantiene un vantaggio significativo solo per quanto riguarda le capacità multimediali, mentre la componente CPU, benché più vicina che in passato, non è ancora all'altezza delle CPU Intel Sandy Bridge.
Ultimamente però AMD ha annunciato la seconda generazione di APU destinate al segmento dei notebook e chiamata in codice appunto Trinity. Questa dovrebbe finalmente abbandonare la vecchia architettura K10, a sua volta mutuata da quelle precedenti, seppure con continue modifiche e sviluppi. Trinity porterà quindi l'architettura di nuova generazione, nata inizialmente per i desktop e chiamata Bulldozer, anche sui notebook. Anche la componente grafica del core Bulldozer sarà completamente nuova e basata sull'architettura VLIW-4, attualmente usata solo per i core Cayman delle VGA AMD Radeon HD serie 6900.
I dettagli tecnici sulla nuova architettura sono comunque ancora scarsissimi, si sa solo che le nuove APU adotteranno un processo produttivo a 32 nm e che avranno appunto il 50% di prestazioni in più rispetto alle APU attuali, al contempo diminuendone ulteriormente i consumi. Questi nuovi processori sono attesi sul mercato genericamente per il 2012, anche se l'esistenza di un notebook funzionante ha in qualche modo fornito un corpo più solido a qualcosa che fino a ieri sembrava ancora abbastanza lontana nel tempo e poco delineata.
Le aspettative sul progetto AMD Fusion sono comunque altissime, anche da parte della stessa azienda, che sempre nella giornata di ieri ha spiegato come il progetto si sviluppi sulla lunga distanza, in un percorso di cui siamo appena all'inizio. AMD infatti ha come obiettivo di raggiungere i 10 Teraflops di potenza di calcolo per i notebook entro il 2020.
Fonte: LegitReviews Via: Slashgear