I recenti ritardi nelle consegne dei computer portatili Dell e di altri produttori sono stati originati da una insufficiente disponibilità di componenti fondamentali come pannelli LCD, hard disk e batterie.
I ritardi nelle consegne dei nuovi notebook Dell e Lenovo, come evidenziato dalle stesse aziende, sarebbero l'effetto di una diffusa carenza di componenti per computer portatili. Dal punto di vista dei consumatori, la scarsezza di componenti chiave nella produzione dei notebook, dovrebbe tradursi anche in una minore probabilità di ottenere sconti o altre promozioni, come eventuali upgrade della RAM o dell'hard disk in omaggio.
Come ci ricorda InfoWorld, quello che abitualmente accade in queste circostanze è che i produttori combinano diversamente i componenti in modo tale da mantenere i prezzi al pubblico costanti: ad esempio riducendo il quantitativo di memoria installata, si può equipaggiare il notebook con una batteria più costosa.
Nella situazione attuale, questa soluzione è inapplicabile perché la penuria di componenti ha colpito varie parti essenziali nella fabbricazione di un notebook: pannelli LCD, hard disk e batterie. Tutti i produttori, anche quelli di maggiori dimensioni, stanno avendo problemi di approvvigionamento di schermi LCD, perché parte della produzione di questi pannelli è andata a coprire l'accresciuta domanda di TV LCD.
Inoltre, i piccoli assemblatori stanno avendo difficoltà a rifornirsi di HDD, perché i drive da 2,5 e 1,8 pollici vengono impiegati anche su altri dispositivi portatili come lettori musicali, navigatori, palmari. Un discorso a parte va fatto per le batterie, per le quali la causa di una scarsa disponibilità va fatta risalire alla Campagna di Richiamo Globale del 2006, seguita dalla necessità per Sony di ristrutturare i suoi processi produttivi.
Ad aggravare la situazione è intervenuta una domanda di notebook così superiore alle aspettative che il volume di produzione si è rivelato insufficiente ad arginare l'enorme mole delle richieste. La società di analisi Goldman Sachs ha infatti, corretto la sua stima di vendite di notebook per il 2007, portandola da 76,2 milioni a 77,9 milioni.
DRAMeXchange evidenzia altri fattori che avrebbero aver inciso sul mercato: le nuove piattaforme per notebook e gli acquisti per il prossimo anno scolastico avrebbero guidato una domanda destinata a restare sugli stessi livelli fino a Natale.