Greenpeace dà nuovamente i voti e, su ben 37 prodotti testati, promuove solo i notebook Sony Vaio TZ11, HP Compaq 2710p e Toshiba Portégé R500.


Greenpeace approfitta della fiera sull'elettronica di consumo, CeBIT 2008, per pubblicare i risultati del suo ultimo studio "Alla ricerca del prodotto elettronico più verde", condotto su una vasta gamma di prodotti high-tech. A differenza delle precedenti indagini, questa volta Greenpeace non punta l'attenzione sulle aziende ma sui singoli dispositivi elettronici. Il risultato è ancora lontano dalla normalità, in quanto solo 3 prodotti su 37 testati ottengono la piena sufficienza. Al primo posto troviamo il notebook ultraportatile Sony VAIO TZ11, con 5.29/10 punti.

Yannick Vicaire, incaricato della campagna sulla tossicità di Greenpeace dichiara a proposito di quest'indagine: "Da quando lavoriamo nel settore delle nuove tecnologie, i produttori hanno fatto progressi ed abbiamo osservato l'arrivo sul mercato di dispositivi sempre più eco-friendly, come il nuovo computer portatile Apple, MacBook Air, o il telefono cellulare Evolve di Nokia. Le aziende prendono sempre più seriamente i problemi causati dall'impatto ambientale dei propri prodotti, ma hanno ancora tanta strada da fare."

In totale, sono 14 le principali aziende del settore tecnologico che hanno partecipato a questo studio. Segnaliamo che Acer, Apple, Asus e Microsoft non hanno potuto partecipare, in quanto il loro consenso è arrivato troppo tardi perché i loro prodotti potessero essere inclusi nell'indagine.

"Oggi pubblichiamo le nostre prove sui prodotti, anche se è necessario sottolineare che alcune società hanno rifiutato la partecipazione, e tra queste soprattutto i produttori di console da gioco". Ricordiamo che in occasione dell'ultima pagella stilata da Greenpeace, Nintendo e Microsoft erano state bocciate.

I prodotti testati appartenengono a quattro categorie: PC desktop, computer portatili, telefoni cellulari e palmari. I punti sono stati attribuiti in funzione dei seguenti criteri:

  • utilizzo di sostanze chimiche pericolose (mercurio, PVC, bromuri, antimonio, berillio, ftalati...)
  • efficienza energetica nell'uso del prodotto
  • ciclo di vita e riciclaggio del prodotto
  • innovazione e marketing

Noi vi riportiamo solo i risultati relativi ai computer portatili. Partendo dal più alto, segnaliamo il Sony Vaio TZ11, in testa alla classifica, soprattutto per merito del fatto che non utilizza berillio e che è costituito da componenti non tossici, dai cavi interni senza PVC ad uno schermo senza mercurio. In seconda e terza posizione nella categoria "notebook", troviamo HP Compaq 2710p e Toshiba Portégé R500, rispettivamente con un punteggio di 4.82 e 4.74 punti. Essi sono stati concepiti senza utilizzare sostanze tossiche e Toshiba R500 è il solo PC portatile promosso per l'impatto energetico. Seguono, Dell XPS M1330 (4.38 punti), Lenovo ThinkPad X61 (3.98 punti), Fujitsu Lifebook P7230 (3.52 punti) e il Panasonic Toughbook W5 (3.49 punti).

Insomma, Greenpeace preferisce gli ultraportatili. 

Nessuno dei prodotti ha raggiunto il massimo dei punti: 10. I più virtuosi soltanto la metà. Però è vero, e l'Ecoguida lo dimostra,  che le aziende hanno fatto dei passi in avanti verso prodotti elettronici più vicini all'ambiente. Diversi articoli tecnologici, per esempio, presentano innovazioni che sono prive di composti tossici, andando addirittura ben oltre le attuali norme, come la direttiva europea RoHS che limita l'utilizzo di alcune sostanze pericolose.

Per migliorare, le aziende devono adottare un approccio ecologico ed una strategia di azione rivolta all'ambiente, così che gli utenti possano scegliere tra un prodotto tossico ed uno eco-friendly, cioè un dispositivo privo di sostanze pericolose, che consumi poca energia, che abbia lunga vita e che possa essere completamente riciclato.

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