Com'era già trapelato da una roadmap, Intel avrebbe deciso di posticipare l'introduzione delle nuove CPU Ivy Bridge a 22 nm, in modo da facilitare la transizione ai diversi produttori di device, concedendo tempi più lunghi.


Come ormai sappiamo bene, Intel Ivy Bridge è il nome in codice dei futuri processori a 22 nanometri, che succederanno agli attuali Sandy Bridge, destinati ai notebook e basati sulla nuova piattaforma Intel Chief River. Le novità introdotte da queste nuove CPU però non si limiteranno al processo produttivo, ma riguarderanno tanti aspetti. Ivy Bridge ad esempio integrerà un nuovo controller per memorie DDR3, che permetterà l'adozione di moduli da 1600 MHz. Ci sarà inoltre un nuovo sottosistema grafico, che dovrebbe finalmente supportare le DirectX 11 e la decodifica hardware dei flussi video in HD, senza dimenticare l'introduzione di caratteristiche tecniche molto importanti, come il supporto al PCI Express 3.0 e alle interfacce HDMI 1.4, USB 3.0 e soprattutto ThunderBolt.

Tuttavia, nonostante il grande interesse che lo circonda, le avvisaglie di un posticipo della sua disponibilità erano già emerse dall'analisi di una slide che presentava una roadmap aggiornata, in cui si capiva che le soluzioni Intel Ivy Bridge sarebbero arrivate sul mercato soltanto tra marzo e aprile 2012. Ora, secondo quanto riportato da Digitimes, sarebbe confermato un delay a marzo 2012. Ricordiamo che le soluzioni Ivy Bridge erano originariamente attese addirittura per novembre 2011 e in seguito sono state spostate a gennaio 2012, per slittare ora ulteriormente in avanti nel tempo. Le cause sono diverse.

Anzitutto Intel è ancora memore del problema avuto con il bug dei chip di sesta generazione Intel Cougar Point, che costrinsero il gigante di Santa Clara a richiamare gli esemplari distribuiti a gennaio 2011 per ridistribuirli solo qualche mese dopo. Inoltre il completamento recente dello sviluppo della nuova tecnologia Tri-gate 3D, cui abbiamo dedicato un articolo qualche tempo fa, e la volontà di integrare tale soluzione in Ivy Bridge ha ulteriormente dilatato i tempi, senza parlare poi della situazione del mercato attuale, che ha visto una flessione complessiva delle vendite dei notebook a favore dei tablet.

Il calo di vendite è difficile da quantificare, ma ad esempio il crollo del 40 % nella vendita di licenze per netbook fatto registrare da Microsoft e dovuto al fatto che molti utenti hanno comprato un tablet al posto di un netbook con Windows 7, dovrebbe dare un'idea delle dimensioni del problema. Intel avrebbe quindi deciso di rallentare i tempi di consegna e riorganizzare la propria line-up, per evitare di commettere ulteriori passi falsi che comprometterebbero le vendite proprie e dei produttori di notebook. Questo ulteriore rinvio di quattro mesi dovrebbe quindi aiutare i vari produttori a passare più gradualmente dai device basati su processori Sandy Bridge ai nuovi Ivy Bridge.

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