Euro ai massimi storici sul dollaro e congiuntura economica favoriscono l'acquisto di notebook ed altre apparecchiature elettroniche dall'estero, ed in particolare dagli Stati Uniti. Conviene? La risposta nella nostra inchiesta.


Capita spesso che gli ultimi modelli di computer portatili visti sulle pagine di Notebookitalia tardino ad arrivare, o non vengano importati nel nostro Paese. L'estero è sempre il palcoscenico sul quale debuttano le novità in campo informatico, e la tentazione di accaparrarsi gli ultimi ritrovati tecnologici, acquistandoli da Paesi stranieri, è forte. Senza contare che un euro fortissimo sul dollaro favorisce gli acquisti transnazionali. Ma il dubbio è sempre lo stesso: conviene acquistare all'estero? Tra imposte doganali, IVA, spedizione e cambio valuta la spesa è superiore o inferiore rispetto all'acquisto dello stesso prodotto in Italia? In quest'articolo riportiamo alcune considerazioni basate sulla nostra esperienza.

 

Conversione della valuta

Innanzitutto bisogna verificare se il prezzo di base del nostro laptop all'estero giustifica il travaglio dell'importazione. Un convertitore di valuta online come quello di Yahoo Finanza, sempre aggiornato e reperibile, è l'ideale. Prendiamo in esame uno dei casi più probabili: acquisto dagli Stati Uniti. Se il computer portatile costa ad esempio 1000$, il corrispettivo in euro sarà di 641.54 € (al cambio vigente al momento della redazione di questa guida).

Ipotizziamo che lo stesso notebook in Italia abbia un prezzo di 1200€ IVA compresa (caso fittizio ma assolutamente verosimile): il cambio è favorevole, ma dobbiamo capire se con l'aggiunta di tutte le spese, la convenienza permane o l'operazione diventa svantaggiosa.

 

Spese di spedizione

Bisogna considerare per prima cosa le spese di spedizione, che influiranno sul costo finale tassato dalla dogana. La spedizione di un notebook dagli USA, con servizio USPS (3 giorni per arrivare in Italia, a cui va aggiunto il tempo necessario per la consegna all'interno del territorio italiano), può venire a costare approssimativamente 80 dollari, ossia circa 51.36 euro. Il costo totale, che chiamiamo "CT", è dato dalla somma del prezzo del prodotto, più le spese di spedizione, in questo caso:

CT= 641.54 + 51.36 = 692.9 € 

 

Tariffa doganale d'uso integrata

Una volta arrivato nel nostro Paese, il pacco contenente il notebook sarà intercettato dalla dogana italiana, che applicherà un dazio calcolato sulla base della Tariffa Doganale (TARIC). Il sito dell'agenzia delle dogane (AIDA) ci aiuta a capire quale sarà approssimativamente la spesa. Clicchiamo su "Consultazione" per accedere alle funzioni del sito

A seconda del prodotto che acquistiamo, gli oneri doganali sono differenti, per cui è necessario risalire al codice relativo al bene importato, in questo caso un notebook. Cliccando su "Nomenclature"->"Taric"->"Indice Taric" possiamo esplorare una tabella che facilita il reperimento del codice. E' abbastanza difficile districarsi nella terminologia adoperata dall'AIDA, tuttavia con un pò di pazienza si risale al seguente codice.

Codice: 84713000 00

Relativo alla categoria: "Macchine automatiche per l'elaborazione dell'informazione, portatili, di peso inferiore o uguale a 10 kg, che comportano almeno una unitàcentrale di elaborazione, una tastiera e uno schermo".

Dopo essere tornati alla schermata precedente, cliccando su "consultazione", seguiamo il percorso "Misure"->"Taric"->"Per Paese", ed inseriamo la data, codice e paese del quale si desidera visualizzare le informazioni, in questo caso gli Stati Uniti d'America, e clicchiamo su "OK".

Ecco finalmente le informazioni che ci servivano:

I campi che in questo caso ci interessano (è comunque meglio esaminarli uno per uno, in caso di beni diversi dal "computer portatile") sono:

  • Dazio paesi terzi:0%
  • Imposta Valore Aggiunto: 20%

Al valore "CT" precedentemente ottenuto dobbiamo per prima cosa applicare il "Dazio paesi terzi" (che per i notebook fortunatamente è pari allo 0%, ma per altri beni simili, come una webcam, può arrivare quasi al 5%), e solamente alla fine l'"Imposta di Valore Aggiunto" (IVA), che è del 20% (4% per gli invalidi). Abbiamo finalmente il nostro prezzo finale.

PF = [CT*(Dazio paesi terzi)]*IVA

Nel nostro caso: 831.48 €

Va ad ogni modo preventivata una spesa leggermente superiore, giustificata da eventuale cambio non aggiornato, o spese doganali supplementari per l'invio della cartolina. Se tutto va bene infatti, l'AIDA spedirà a casa dell'acquirente una cartolina che indicherà l'importo da pagare in contrassegno al postino, quando vi porterà finalmente il pacco contenente il computer portatile. Aggiungendo una ventina di euro, il prezzo finale è di circa 850 €, ossia ben 350 € in meno rispetto ad un eventuale acquisto in Italia. Nel nostro caso quindi la convenienza giustifica l'acquisto dall'estero.

Ovviamente possiamo utilizzare questo metodo per scoprire quanto sarebbe la spesa approssimativa in caso di acquisto di un bene non ancora disponibile in Italia. Eventuali Problemi Acquistare all'estero può essere conveniente, ma dobbiamo essere preparati ad ogni eventualità. Inanzitutto, sia che acquistiate su eBay, sia presso un negozio o rivenditore estero, assicuratevi della sua buona fede ed affidabilità, onde evitare truffe o spacevoli inconvenienti (in questo risulterà utile un servizio di tracking per monitorare costantemente la posizione del pacco e l'andamento della spedizione).

Ricordiamo, inoltre, che i computer acquistati da paesi stranieri, avranno un layout di tastiera ed un linguaggio del sistema operativo differenti da quelli italiani. Verifichiamo quindi sempre la possibilità di risolvere questi inconvenienti prima della spedizione, contattando il venditore. Per quanto riguarda l'arrivo alla dogana, per ogni problema è possibile chiamare il numero verde delle Poste Italiane, che dovrebbero essere in grado di fornirci un nuovo tracking number per la spedizione in Italia, e confermare il transito della merce acquistata.

 

Da evitare

Alcuni venditori hanno la "tendenza" ad imporre un valore dichiarato comprensivo di spese di spedizione "falso" per pagare meno tasse. Se il pacco passa alla dogana senza problemi, con un prezzo dichiarato inferiore, pagheremo ovviamente meno dazi doganali, tuttavia, nel caso ci fosse un controllo, i doganieri andranno a verificare il prezzo di mercato attuale in italia, applicandogli dazi ed IVA: è evidente che in questo modo non soltanto la convenienza decade, ma la spesa sarà anche superiore a quella che sarebbe stata sostenuta con un eventuale acquisto in Italia. L'onestà paga sempre!

 

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