Hemingwrite: la macchina da scrivere digitale ma vintageSi chiama Hemingwrite e, per aspetto e per nome, richiama le macchine da scrivere di una volta, declinandone però le principali caratteristiche in un formato molto più compatto e soprattutto abbinandole a un funzionamento digitale, a un display E-Ink da 6 pollici e a un modulo Wi-Fi che consente di sincronizzare quello che scriviamo con i maggiori servizi cloud.


La digitazione di un testo - si sa - è una delle cose più soggette a gusti e preferenze che ci sia in campo hi-tech: c'è chi riesce tranquillamente a scrivere un testo anche lungo digitando sul display multitouch del proprio tablet, chi ama questa o quella specifica tastiera, chi ha bisogno di silenzio assoluto e zero distrazioni e chi ha un cervello multitasking e riesce a digitare tranquillamente anche all'interno di un locale affollato o in una casa rumorosa. In qualsiasi di queste categorie ricadiate presto potreste avere un'opzione in più: si chiama Hemingwrite e richiama, non solo nel nome ma anche nell'aspetto, una di quelle macchine da scrivere di una volta, ricche di fascino.

Hemingwrite

La tastiera a 78 tasti infatti non a caso ha un funzionamento completamente meccanico, proprio per offrire all'utente quel feedback e quella corsa, ma anche il classico ticchettio, che solo le macchine vintage sanno dare. Tuttavia, al di là di questi aspetti, Hemingwrite è un gadget assai attuale, anzitutto perché utilizza un display di tipo E-Ink da 6 pollici per visualizzare il testo scritto, consentendo così al device un'autonomia di diverse settimane, e poi perché è dotato di un chip Wi-Fi per permettere all'utente di salvare i propri testi su uno dei tanti servizi cloud, come Apple iCloud o Google Drive o su servizi online come Google Docs ed Evernote, così da poter richiamare il file da qualsiasi altro dispositivo connesso.

Hemingwrite, che può anche memorizzare fino a 1 milione di pagine prima di richiedere la cancellazione della memoria, ha una comoda maniglia per il trasporto ed un modulo Bluetooth, non è ancora in commercio e in realtà al momento è soltanto un prototipo: Heirloom Electronics, l'azienda dietro Hemingwrite, è infatti una delle venti in concorso per l'edizione Insert Coin 2014 indetta da Engadget. Da questi, tramite i voti dei lettori, emergeranno i dieci semi-finalisti che poi parteciperanno alla fase finale che si svolgerà a New York il prossimo mese di novembre.

Via: the digital reader

Google News
Le notizie e le recensioni di Notebook Italia sono anche su Google News. Seguici cliccando sulla stellina

Commenti