Oltre al Chromebook, Google lancia anche il suo sistema operativo Chrome OS e lo shop online Google Chrome Web Store, per le applicazione associate.


Ne abbiamo già parlato più volte: Chrome OS è un sistema operativo strettamente collegato ad Internet. L'OS è basato sul browser Chrome, che consente di accedere alle funzioni e alle applicazioni con salvataggio online dei dati, sfruttando il cloud computing. Questo è un vantaggio che garantisce all'utente di poter gestire i propri dati da un altro PC, semplicemente collegandosi ad Internet attraverso il proprio account su Google, ma anche possedere le ultime versioni del software. La sicurezza è rafforzata.

Tuttavia, qualsiasi operazione compiuta su Chrome, e naturalmente sui chromebook Acer o Samsung Serie 5, ha necessità di un collegamento ad Internet. Perchè, dunque, acquistare un notebook che per funzionare deve necessariamente utilizzare una connessione Internet? Un Chromebook è sicuramente un notebook portatile destinato ad un uso quotidiano, ma se la connessione ad Internet non è presente a casa o a lavoro, se non si dispone di una linea ADSL o fibra ottica, ha senso comprare un computer portatile di questo genere? Se a questo aggiungiamo che l'Italia è il fanalino di coda d'Europa per la diffusione della banda larga e del WiFi gratis, la risposta risulta molto semplice.

Alcune applicazioni sono in realtà presenti di default, come GMail, ma altre sono disponibili per il download attraverso Google Chrome Web Store, gratuitamente o a pagamento. Realizzate in HTML5, la gran parte delle apps è progettata per lavorare in modalità offline. Anche se è preferibile essere connessi ad Internet per sfruttare Chrome OS e le sue applicazioni, questo dettaglio può rassicurare gli utenti. Chrome Web Store è disponibile in italiano, ma è necessario possedere Google Chrome per sfruttare le apps.

Come Apple, anche Google si affida agli sviluppatori. Questi ultimi, però, a differenza di quanto avviene a Cupertino, non dovranno pagare il kit di sviluppo, spese di registrazione o sostenere altri costi. Inoltre, mentre l'azienda della Mela Morsicata lascia per se' una commissione del 70%, Google trattiene solo il 5% dei pagamenti per le applicazioni. La mossa è scontata: conquistare sviluppatori di ogni genere. Google rafforza anche il pagamento in-app o il pagamento della richiesta della stessa applicazione.

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