Scambio di accuse fra Intel e OLPC dopo il divorzio. "Volevano costringerci ad abbandonare il progetto Classmate!" "Intel pensa solo al business!"
Citiamo dal Wall Street Journal del 3 Gennaio 2008:
"Intel corp. comunica di aver abbadonato il progetto OLPC a causa di divergenze con Nicholas Negroponte".
Quali sarebbero state queste divergenze? Lo chiarisce Chuck Mulloy, portavoce di Intel: "OLPC ci ha chiesto di abbandonare qualsiasi altro progetto volto alla realizzazione di laptop low-cost per i mercati dei Paesi Emergenti, incluso l'Intel Classmate. Pretendevano che l'impegno di Intel si rivolgesse esclusivamente allo sviluppo di sistemi OLPC."
Il matrimonio fra Intel e OLPC è, però, sempre stato travagliato, tanto che lo stesso Mulloy lascia intendere che la decisione di Intel arriva dopo 6 mesi di accese discussioni.
La risposta di Nicholas Negroponte non s'è fatta attendere: "Ci dispiace dover prendere atto che Intel non ha mantenuto neppure una sola delle promesse che aveva fatto quando si è unita al progetto OLPC; nonostante fossimo disponibili ad una collaborazione propositiva e attiva, nulla di tutto ciò si è realizzato."
Quale delle due campane ascoltare? Chi dice la verità?
Molto probabilmente hanno ragione entrambi: è presumibile che Negroponte possa aver chiesto ad Intel di ritirare il Classmate dalla competizione su alcuni mercati, così come è possibile che Intel possa aver chiesto ad OLPC di focalizzarsi esclusivamente su un laptop Intel-based (ricordiamo che l'attuale OLPC XO utilizza processori AMD Geode).
Del resto, Negroponte non ne fa mistero: "Intel ha continuato a ostacolarci, sia in Paesi che avevano già scelto il nostro laptop (Uruguay, Perù), sia in Paesi che stavano per prendere una decisione (Brasile e Nigeria) e persino nei posti più remoti del Pianeta (Mongolia). Noi guardiamo ai bambini come una prospettiva di crescita, Intel come una prospettiva di business."
Consumato il divorzio, Negroponte vuole togliersi qualche sassolino dalla scarpa: "La cosa migliore che Intel avrebbe potuto offrirci con un XO "Intel inside" è un aumento del prezzo e del consumo di energia. Esattamente la prospettiva opposta a quella in cui vogliamo muoverci."
Comprendiamo il disappunto di Negroponte ma non ci sentiamo in diritto di biasimare Intel: dopotutto la competizione è, di solito, un fattore positivo per i consumatori.