Between progettoL'Osservatorio Banda Larga ha presentato il "Rapporto Famiglie Italiane e Banda Larga", un'indagine relativa al secondo trimestre del 2008, che ha rilevato un incremento nella diffusione delle connessioni broadband per le famiglie italiane, non privo di rallentamenti.


Le famiglie italiane che si avvalgono di una connessione a banda larga sono sempre di più, ma la crescita degli accessi è sempre più lenta. E' quanto emerge dal Rapporto Famiglie Italiane e Banda Larga, condotto dall'Osservatorio Banda Larga, il progetto di Between promosso dal Ministero per l'Innovazione e le Tecnologie e dal Ministero delle Comunicazioni, che si occupa di monitorare l'evoluzione del contesto relativo ai servizi di connettività broadband in Italia.

Il periodo preso in considerazione è il secondo trimestre del 2008, che ha visto un incremento negli accessi del 2% rispetto al mese di Marzo, portando ad un totale di 10,7 milioni. Nel 2007 tuttavia, la percentuale di crescita rilevata si attestava su valori più alti: il rallentamento è dovuto principalmente, secondo l'Osservatorio Banda Larga, alla saturazione della base accessibile. Le famiglie alfabetizzate IT nella quale è presente almeno un individio capace di utilizzare un computer, quindi, sono già in possesso per la maggiorparte di un collegamento.

Banda Larga in Europa

Interessante anche notare l'inversione di marcia rispetto al passato per quanto riguarda la tariffazione degli abbonamenti: mentre in precedenza erano più gettonate le tariffe a consumo, adesso ben l'80% del popolo IT italiano dispone di tariffe flat. Un fenomeno in grande crescita è invece quello dell'IPTV (Internet Protocol Television), con 650.000 utenti che ne fanno uso; in questo caso la tendenza è favorita dall'ingresso nel mercato di nuovi attori, quali Telecom Italia, Tiscali e Wind, che vengono ad insidiare la leadership di Fastweb. La concorrenza tra differenti provider favorisce infatti una scelta più ampia di servizi, ed una guerra sul prezzo a tutto vantaggio del consumatore.

L'Italia non è tuttavia tra i paesi più informatizzati d'Europa: solamente il 37% di tutte le famiglie in Italia, ossia 8.7 milioni, si avvale delle connessioni a banda larga. Tra i motivi che frenano una maggiore diffusione di servizi IT in Italia, vi è sicuramente il fattore dell'età media. Come sappiamo l'Italia è tra i paesi più vecchi d'Europa, e la presenza di giovani in famiglia è considerata la variabile più importante per la penetrazione della banda larga. Meno influenti, inaspettatamente, il titolo di studio e il reddito del capofamiglia.

D'altronde il servizo più utilizzato, come abbiamo già sottolineato con una precedente notizia, è l'instant messaging, chiaramente prediletto da una tipologia di pubblico giovane. Segue l'utilizzo della posta elettronica, l'informazione online, suddivisa tra attualità e servizi enciclopedici, ed anche quello dei servizi di e-banking ed aste online, che passa dal 47% al 54%. I servizi Web 2.0 sono affrontati ancora in maniera passiva, con predilezione per la consultazione anzichè la creazione di contenuti.

Per quanto riguarda il broadband mobile, mentre la crescita del numero di famiglie con un telefono mobile tende a fermarsi intorno al valore di 6 milioni, son sempre di più le famiglie che accedono al web tramite telefoni cellulari e connect card (2 milioni). Il restante 63% delle famiglie italiane, pari a 14 milioni in numero, non dispone di connettività broadband, e di queste sono ben 11 milioni a non essere in possesso di un computer. La percezione dell'inutilità dei servizi per l'accesso ad Internet sembrerebbe essere il maggiore ostacolo alla sua adozione, ed è generata da un enorme ritardo del nostro paese, rispetto alla media europea, nell'alfabetizzazione informatica, spesso poco incentivata.

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