Come detto in apertura, oltre ad aver annunciato le nuove APU, AMD ha accennato anche ad alcune soluzioni e tecnologie che saranno supportate proprio da Mullins e Beema (Kaveri, che in realtà è un progetto molto precedente, è per il momento escluso). Tra queste la più importante è sicuramente l'esordio del Platform Security Processor. Frutto dell'accordo dello scorso anno tra AMD e ARM, Platform Security Processor prevede l'utilizzo della tecnologia di sicurezza ARM TrustZone, tramite l'integrazione di un core ARM Cortex A5 all'interno delle proprie APU, dedicato esclusivamente alla sua gestione. In questo modo dunque AMD potrà avvantaggiarsi di una tecnologia di sicurezza già solida e molto diffusa (è integrata in tutti i processori ARM) invece di essere costretta a sviluppare ex novo una costosa soluzione hardware proprietaria: la piattaforma di sicurezza Trusted Execution Technology della rivale Intel infatti non fa parte delle specifiche x86 e per questo AMD non ha mai potuto utilizzarla, producendo così APU prive di specifiche funzioni di questo tipo. ARM ha invece sviluppato TrustZone espressamente per prevenire l'accesso ad informazioni critiche a livello hardware.

La tecnologia funziona in due modalità: una, cosiddetta Normal World, in cui il sistema operativo e i software dell'utente sono eseguiti normalmente e una seconda, denominata invece Secure World, in cui sono integrate alcune parti sensibili dell’OS e solo le applicazioni riconosciute come affidabili possono essere eseguite. Inoltre un monitor di sistema può verificare l'integrità anche di ciò che è in esecuzione nell'altra modalità.

Particolare è anche DockPort, una connessione proprietaria che unisce i vantaggi di soluzioni come Lenovo OneLink alle caratteristiche di Thunderbolt. Come la prima infatti DockPort dovrebbe essere in grado di interfacciare tramite un solo cavo una docking station esterna che ospita diverse porte di vario tipo al device equipaggiato con una APU Mullins o Beema. Dall'altro però come Thunderbolt, DockPort sembra capace di gestire contemporaneamente flussi sia video che dati.

Come si vede nella slide infatti dovrebbe essere possibile connettere alla docking station fino a tre display esterni, uno smartphone, hard disk o unità ottiche esterne, mouse e tastiera, ma si potrebbero interfacciare anche stampanti e virtualmente qualsiasi altro device compatibile con USB 3.0 o DisplayPort 1.2. Allo stato attuale AMD non ha aggiunto altro in merito ed è quindi impossibile analizzare altri aspetti come l'ampiezza di banda disponibile e la velocità di trasferimento dati. DockPort sembra comunque una buona soluzione che, se avrà la forza industriale di affermarsi sul mercato, potrebbe consentire di trasformare facilmente il proprio notebook nel centro nevralgico di casa o dell'ufficio, utilizzandolo come fosse un vero desktop replacement ma con una flessibilità ancora maggiore, anche se ovviamente con una potenza di calcolo inferiore. Infine Mullins e Beema supporteranno Microsoft InstantGo, seconda versione della tecnologia prima conosciuta come Connected Standby. InstantGo sostanzialmente farà le stesse cose della versione precedente, consentendo a smartphone, tablet o notebook di uscire periodicamente da un eventuale stato di sleep per scaricare gli aggiornamenti di mail, live tile e tutto quanto passa per la connessione di rete ma sarà più efficiente e veloce, permettendo ad esempio ai notebook di uscire da una modalità di stand-by profondo in soli 500 millisecondi, raggiungendo così di fatto le prestazioni di cui sono capaci i device ultramobile.

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