D urante il Droidcon presso l'Eastern European Mobile Monday Developer Summit, gli ingegneri RIM hanno tentato di spiegare perchè il tanto atteso update che avrebbe permesso di usare le app Android sul BlackBerry PlayBook sarà invece fortemente limitato nelle funzionalità offerte.
BlackBerry PlayBook è il tablet di RIM lanciato alcuni mesi fa e dotato di display da 7 pollici con risoluzione di 1024 x 600 pixel, memoria da 1 GB, processore dual core Texas Instruments OMAP 4430 da 1 GHz e storage da 16, 32 o 64 GB. Il dispositivo è dotato anche di sistema operativo proprietario, chiamato Blackberry Tablet OS, un sistema interessante, basato su QNX, ma poco supportato dagli sviluppatori a causa della sua scarsa diffusione.
Per evitare una morte prematura di Playbook, RIM ha pensato a due mosse: un taglio sostanzioso dei prezzi, che vede ora disponibile il PlayBook da 16 GB a soli 299 dollari e soprattutto l'introduzione di un layer software che avrebbe dovuto garantire la compatibilità con le app Android, una decisione in realtà annunciata sin da prima del debutto del device e volta a tentare di compensare in qualche modo la mancanza di app native. Un aspetto che aveva fatto sperare bene i molti appassionati della "Mora".
Purtroppo però le notizie giunte nelle ultime ore non sono molto positive. Durante il Droidcon presso l'Eastern European Mobile Monday Developer Summit che si sta svolgendo in Romania, i tecnici RIM hanno infatti illustrato il funzionamento del nuovo layer, ma è emerso che ci saranno diversi limiti di compatibilità e non tutte le app dell'Android Market potranno quindi girare sul PlayBook.
Tra le tantissime apps che non funzioneranno su Blackberry Playbook ci sono i Live Wallpaper, tutti i widget pensati per l'home screen, in quanto Tablet OS non prevede widget per la schermata iniziale, app con più di un'attività legata al launcher, chiamate tramite SIP o SIP VoIP, Google Maps, app scritte in C/C++ tramite l'Android Native Development Kit (NDK), app che usano il motore Android text-to-speech e app che si servono del sistema di messagistica Cloud-to-device, ma soprattutto manca il supporto alle cosiddette in-app billing, ossia quelle applicazioni che permettono di vendere dei contenuti attraverso l’applicazione stessa e che è stato stimato costituiscano ben il 68 % delle 25 app più diffuse sull’Android Market.
Insomma si tratta dell'ennesima delusione per chi possiede questo tablet o per chi sarebbe stato interessato eventualmente a comprarlo sperando di poter usare le app Android. Del resto ormai il mercato non premia tanto il device in sè o il sistema operativo, quanto il market: più app sono disponibili, più si possono aggiungere ed espandere funzioni più i consumatori gradiscono. Si prospetta quindi un futuro poco roseo per questo tablet.
Via: Slashgear