Acer continua ad adottare una politica aggressiva dei prezzi, mettendo in liquidazione le scorte di notebook rimaste invendute nei magazzini. Una delle conseguenze, però, è il ritardo del lancio di alcuni modelli.


L'azienda taiwanese è nella bufera da alcuni mesi: il suo presidente ha dato le dimissioni, il logo ha subito un lifting, e la strategia di Acer si è spostata sul cloud computing concentrandosi meno sul settore dei netbook, dove era leader. Per smaltire gli stock di computer portatili giacenti in magazzino, Acer ha deciso di attaccare il mercato con una politica aggressiva dei prezzi facendo pressioni sui suoi fornitori.

La scelta di far slittare il lancio di alcuni modelli, per esaurire le scorte di notebook, non aiuterà l'azienda a conquistare nuovi utenti e quote di mercato, a meno che i prezzi sui PC portatili non siano davvero così convenienti. Nonostante il coro di voci negative, noi siamo certi che Acer abbia in serbo interessanti sorprese per il prossimo autunno.

Acer ha registrato un calo delle vendite dei suoi notebook pari al 10% nel secondo trimestre e si aspetta di distribuire la stessa quantità di PC portatili anche nel terzo trimestre dell'anno, cioè 5.4 milioni di unità.

Fonte: Digitimes

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