RaspBerry Pi in Project GlassSi profila all'orizzonte un'ulteriore quanto inaspettato impiego per RaspBerry Pi, il micro computer super economico con sistema operativo Linux lanciato da poco con grande successo sul mercato: questa volta potrebbe dar vita a un paio di occhiali per la realtà aumentata analoghi ai Google Project Glass, anche se molto più costosi.


Gli occhiali per la realtà aumentata Google Project Glass hanno infiammato la fantasia di tutti gli appassionati di high tech. Durante la presentazione da parte di Sergey Brin di questi leggerissimi occhiali che racchiudono in sé uno schermo LCD, una webcam, sensori vari e una connessione Internet, saranno stati molti infatti ad essere riandati con i ricordi a certe immagini di Terminator e di mille altri film di fantascienza. Al momento però gli occhiali, che costano circa 1500 dollari, saranno venduti solo agli sviluppatori e non arriveranno sul mercato prima di altri 3 o 4 anni.

Il pico PC Raspberry Pi e la sua confezione

Chi non voglia attendere così tanto per usufruire di un prodotto analogo può sperare nel solito geek che, unendo due prodotti già esistenti, ha mostrato risultati assai interessanti, seppure a un costo molto più elevato. Lo sviluppatore è un ingegnere di nome Will Powell, che ha postato diversi filmati sulle potenzialità della sua creatura, l'ultimo dei quali in realtà ha fatto la sua apparizione prima della presentazione ufficiale di Project Glass, anche se Powell ha ammesso con grande sincerità di essere stato ispirato nel suo intento proprio dal progetto del colosso californiano.

L'ingegnere ha in pratica preso un paio di occhiali di tipo HUD (Heads Up Display), dotati cioè di mini schermi LCD integrati nelle lenti, i Vuzix Star 1200, e li ha connessi alla scheda del RaspBerry Pi, il microPC economico che al prezzo di soli 17 euro offre un SoC Broadcom BCM2835 composto da un processore ARM1176JZ-F a 700 MHz e da un co-processore multimediale VideoCore IV in grado di gestire anche flussi video full HD, abbinato a 128 o 256 MB di RAM. Per un approfondimento vi consigliamo la nostra video prova.

Collegando il tutto a un microfono Bluetooth connesso a un iPhone o a un iPad e utilizzando le API di traduzione di Microsoft, Powell ha poi dimostrato le capacità di traduzione simultanea del dispositivo. Certo esteticamente ed ergonomicamente il risultato finale non è altrettanto curato e compatto quanto quello sviluppato da Google ma funziona e potrebbe essere disponibile in tempi più brevi. Il rovescio della medaglia? Costa molto di più dei Project Glass: ai 35 dollari del Raspberry infatti vanno aggiunti i quasi 5000 dollari dei Vuzix e il resto dei componenti necessari.

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