Nvidia Tegra K1 a 64 bit (Denver): nuovi dettagliNvidia ha rilasciato nuovi dettagli su Project Denver, la versione a 64 bit dell'attuate SoC Tegra K1: la GPU sarà sempre basata sulla potentissima soluzione Kepler a 192 core, ma al posto dei quattro core ARM Cortex A15 del processore attuale ci sarà un dual core ARM v8 di ultima generazione che grazie a numerose ottimizzazioni dovrebbe surclassare in prestazioni sia i quad che gli octa-core attuali.


Come ricorderete, quando lo scorso gennaio, durante il CES 2014, Nvidia ufficializzò il SoC Tegra K1, spiegò che ci sarebbero state due versioni, una con processore a 32 bit e una a 64 bit, entrambe accomunate dal sottosistema grafico, sempre costituito dalla GPU Kepler con 192 CUDA core, una delle più potenti in assoluto mai giunte sul mercato. Finora però il Green Team ha lanciato solo il primo SoC, con quattro core ARM Cortex A15.

In questi giorni però l'azienda ha iniziato a rilasciare nuovi dettagli su Project Denver, nome in codice del secondo processore a 64 bit, che quindi potrebbe essere commercializzato a breve. Le caratteristiche di base, già note a inizio anno, sono state dunque confermate, mentre nuovi dettagli sono stati aggiunti. Project Denver sarà una soluzione a soli due core, ciascuno con architettura superscalare a sette vie e dotato di una cache L1 per le istruzioni da 128 KB a quattro vie, da una cache dati da 64 KB, sempre a quattro vie, da una cache di secondo livello da 2 MB a sedici vie e con un clock rate massimo di 2.5 GHz.

Nvidia Tegra K1

E' da notare però che, dopo la Nvidia GPU Technology Conference di marzo 2013, Nvidia non ha più rilasciato dettagli specifici sul processore utilizzato. Inizialmente infatti si era parlato di una versione ad hoc degli ARM Cortex A57 a 64 bit, realizzati con processo produttivo a 14 nm e tecnologia FinFET 3D, molto simile a quella Tri-Gate 3D adottata da Intel sin dai processori Ivy Bridge, (gli A57 invece sono solitamente realizzati a 20 nm, senza alcuna tecnologia tridimensionale per la stampa dei circuiti), ma i programmi devono essere cambiati da allora, anche perché nelle slide dell’epoca si vedeva chiaramente una soluzione penta-core come le attuali, cioè con quattro core principali e un quinto detto companion, utilizzato per i calcoli più leggeri e con una frequenza operativa molto inferiore, mentre ora si parla appunto di soluzione dual core.

Questo farebbe per l'appunto pensare alla mancata adozione di un processo litografico con miniaturizzazione più spinta, l'unico che avrebbe consentito di mantenere cinque core aumentandone al contempo il clock rate. Al di là delle congetture comunque l'aspetto più interessante spiegato da Nvidia riguarda la tecnologia chiamata Dynamic Code Optimization. Denver infatti svolgerà un'attività di forte ottimizzazione del codice, controllando centinaia di istruzioni e loop, rinominando registri, rimuovendo le istruzioni inutilizzate e riordinando il codice in diversi modi per ottimizzarne la velocità di esecuzione. Questa prima fase sarà svolta via software e il risultato sarà conservato in una cache dedicata da ben 128 MB.

L'estrazione via software è molto meno efficiente rispetto a quella via hardware solitamente utilizzata per questo tipo di operazione, ma la sua estrazione avverrà una sola volta e la sua ottimizzazione sarà molto spinta. Le successive esecuzioni via hardware saranno dunque estremamente efficienti e compenseranno ampiamente l'iniziale inefficienza, consentendo anzi di ottenere vantaggi prestazionali significativi. Il design di Denver dovrebbe dunque offrire ottime performance sia con le applicazioni single che multi-threaded, così come in scenari multitasking, tanto da spingere Nvidia ad affermare che, nonostante l'architettura dual core, le prestazioni per la maggior parte dei carichi di lavoro mobili saranno superiori a quelle ottenibili con le attuali soluzioni a quattro o anche otto core.

Denver dispone inoltre anche di nuove tecnologie di gestione dei consumi, con transizioni a bassa latenza, un power-gating esteso e capacità di scalare voltaggi e clock rate in maniera dinamica, a seconda dei carichi di lavoro. I futuri device con Nvidia Tegra K1 a 64 bit dunque potranno offrire prestazioni da PC, sia in ambito gaming che produttivo, a fronte di consumi comunque contenuti e ottime autonomie. I nuovi Nvidia Tegra K1 infine saranno compatibili pin-to-pin con l'attuale versione a 32 bit per un'implementazione facile e veloce e supporteranno il sistema operativo Google Android L.

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