Con un evento riservato alla stampa, Huawei ha presentato il suo nuovo SoC Kirin 960, un octa-core con 4 core ARM Cortex a-73 da 2.4GHz e 4 core ARM Cortex-A53 da 1.8GHz con Mali G71MP8, supporto per memoria LPDDR4-1800 e storage UFS 2.1. Il primo smartphone ad esserne equipaggiato sarà Huawei Mate 9?
Huawei fa parte di quel piccolo gruppo di produttori che utilizza i propri chip design per i suoi smartphone. Ed è una scelta che fino ad oggi l'ha premiata: i SoC Hisilicon Kirin 950 e 955 hanno ottenuto recensioni positive, con grande soddisfazione dei possessori di quei dispositivi che ne sono equipaggiati. Insomma, perché cambiare strategia?
Huawei ha quindi introdotto un nuovo chip, che probabilmente vedremo del flagship di prossima generazione (sarà il Huawei Mate 9?). Il suo nome è Kirin 960 ed è un SoC octa-core con quattro core ARM Cortex-A73 da 2.4GHz e quattro core ARM Cortex-A53 da 1.8GHz a basso consumo. Questa configurazione darà al chip una spinta in più rispetto al Kirin 950 in termini di prestazioni, velocità e potenza, ma ci saranno miglioramenti anche in altri ambiti: supporterà memoria RAM LPDDR4-1800, grafica ARM Mali G71MP8, codifica di video 2160p H.264/HEVC fino a 30 fps e decodifica fino a 60 fps nonché storage UFS 2.1.
In sostanza, possiamo aspettarci che gli smartphone e i tablet dotati di questo nuovo chip avranno anche RAM e memoria interna più veloce, accelerazione hardware per video ad alta risoluzione ed, inoltre, supporto per reti 4G/LTE più veloci e sensori fotografici più potenti.
Stando a quanto comunicato da Huawei, Kirin 960 offre prestazioni superiori del 10% nei test con CPU single-core e fino al 18% nei benchmark con CPU multi-core. Per quanto riguarda la grafica, il vantaggio è sostanzioso: quasi tre volte più potente della Mali-T880MP4 integrata nel Kirin 950. Per avere maggiori dettagli su questo nuovo chip, vi consigliamo di consultare l'articolo di Anandtech o aspettare la presentazione ufficiale di Huawei Mate 9, che sarà il primo smartphone con Kirin 960 su cui potremo mettere le mani realmente.
